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Sede, centro sportivo e hotel La Signora ha la sua città

Investimento da 100 milioni di euro: il «J Village» sorgerà accanto allo Stadium. L'ad Mazzia: "Più avanti del Real, ma ora deve crescere tutto il calcio italiano"

Sede, centro sportivo e hotel La Signora ha la sua città

Torino - Grandi manovre bianconere: addio centro sportivo di Vinovo, addio sede di corso Galileo Ferraris, benvenuta nuova cittadella dello sport juventina.

Dopo i 155 milioni spesi per la realizzazione di stadio e museo, è in arrivo un nuovo investimento da 100 milioni per un progetto che secondo l'ad bianconero Aldo Mazzia «ci porterà più avanti di Real, Barcellona e Manchester. Anche se per diventare grandi in Europa ci vuole un'elevazione generale del calcio italiano». Cuore dell'iniziativa è il «fondo J Village», nato per reperire le risorse necessario allo sviluppo del progetto (53 milioni dagli investitori, 64,5 da finanziamenti bancari), di cui la Juve è titolare del 45% delle quote. Se l'assioma «più profitti uguale più vittorie» non sempre è veritiero, rappresenta comunque una buona base di partenza. E i bianconeri, da questo punto di vista, stanno aprendo la strada a tutti i club italiani: dopo i 24 milioni messi a bilancio per aver ceduto la titolarità dei diritti di superficie al fondo, la Juve godrà anche di un'importante fetta di ricavi. «E ci aspettiamo risultati positivi», annota Mazzia.

Dopo lo stadio di proprietà - «3,9 milioni di spettatori nei primi 4 anni», sottolinea l'ad - e il museo bianconero - dall'inaugurazione del maggio 2012 già si contano 560mila presenze che l'hanno reso l'ottavo sito più visitato della città - entro la metà del 2017 nascerà così il «J Village», una sorta di Gardaland bianconera. Il progetto di riqualificazione della Continassa, iniziato lo scorso agosto con la bonifica strutturale, prevede lo sviluppo di sei insediamenti su un'area di 149mila metri quadrati confinanti con lo Stadium. Il nuovo centro di allenamento della prima squadra (4 campi di cui uno in sintetico oltre a due fabbricati riservati al team sportivo e ai media); il «J hotel» (155 camere di cui 32 ad uso esclusivo della società oltre a 2 ristoranti, bar e aree eventi); una scuola internazionale, l'«International school of Europe» capace di accogliere fino a 600 studenti, dall'asilo al diploma; un concept store edificato su un'area di 9.000 mq che accoglierà un ristorante a marchio Juve, uno spazio commerciale e un'area di intrattenimento da 750mila visitatori l'anno («mia figlia ha visto i progetti e ha detto che sono una fig...», l'annotazione di Mazzia); una centrale che garantirà l'approvvigionamento energetico all'intero complesso edilizio con un risparmio del 30% delle emissioni atmosferiche e, dulcis in fundo , la nuova sede sociale della società che sorgerà all'interno della riqualificata Cascina Continassa: un intervento da 14 milioni di euro che farà rinascere l'edificio risalente agli inizi del Settecento che ha subito negli ultimi decenni un rapido e parzialmente irrecuperabile degrado.

E non è finita qui. Oltre al «J Medical», la clinica bianconera che sarà inaugurata a gennaio, e il centro Vinovo che con l'apertura del «J Village» diventerà una football academy esclusivamente dedicata al settore giovanile, l'idea è quella di esportare hotel e ristoranti marchiati Juventus anche all'estero. La gestione societaria bianconera, insomma, appare più in forma che mai.

Ora la palla passa al campo: per non interrompere sul più bello il circolo virtuoso tra ricavi, investimenti e vittorie.

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