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Sempre più EuroJuve Si sveglia anche il Pipita la finale è già blindata

Doppietta dell'argentino, la Signora domina E Allegri può pensare a festa scudetto e Real

Sempre più EuroJuve Si sveglia anche il Pipita la finale è già blindata

La Signora scatta da Montecarlo per Cardiff. A ipotecare la finale è una doppietta di Higuain che finalmente lascia il segno in una notte di Champions. Le due esultanze, rabbiosa sotto la curva e poi condivisa con la panchina, testimoniano la voglia che aveva di lasciare il segno. Una recita perfetta quella del Pipita nel piccolo stadio teatro del Monaco. Aveva detto: «Sono venuto per trasformare il sogno in realtà». L'uomo da novanta milioni sbanca il tavolo del casinò europeo, finora non c'era riuscito nessuno, con un altro dei grandi acquisti della scorsa estate, perché i due assist portano la firma di Dani Alves, sempre più travolgente il suo finale di stagione. Una notte in cui tutta la Juventus è stata superlativa nella tecnica esaltante di Dybala e incredibilmente compatta, trascinata dal suo capitano, quel Gigi Buffon che a trentanove anni si diverte ancora a fare miracoli. E così dopo il Barcellona anche il Monaco con il suo attacco da quasi centocinquanta gol si inceppa. Imbrigliato nella ragnatela di Allegri che si conferma una volpe.

Nella semifinale con il Real Madrid due anni fa si inventò Sturaro titolare, stavolta la mossa è Barzagli al posto di Cuadrado. Ricomposta così la BBC per mettere un freno all'attacco più forte d'Europa anche se la difesa a tre è più mascherata e non così evidente come quella di contiana memoria. Che sia timore o il tenersi un uomo d'attacco per entrare a partita in corso, poco cambia. Comunque è una scelta che ci sta e lo si capisce subito. Perché Mbappè è davvero quel talento destinato a diventare stella. Quando si accende è davvero imprendibile e ci vuole un gran Buffon su girata ravvicinata del baby monegasco. Tutto questo dopo che la Juve ha preso in mano la partita, mandando subito un messaggio forte alla squadra di Jardim. Un paio di accelerazioni di Dani Alves spostato come nel finale di Bergamo nei tre alle spalle di Higuain meritebbero maggior fortuna, soprattutto la seconda con il Pipita che non ci arriva per un soffio. Sembra un'altra notte da dimenticare per l'argentino: una volta inciampa, l'altra è fuori tempo. L'argentino quando meno te lo aspetti inizia a rimettere a posto i conti Champions: fino a ieri nella fase a eliminazione diretta aveva segnato appena due gol. Il terzo e il quarto arrivano al momento giusto. Il primo nasce da una spettacolare azione in verticale della Signora avviata da un tacco di Dybala e rifinita con un altro tacco da Dani Alves: implacabile il destro di Higuain alla mezz'ora. Il secondo dopo un'ora come se fosse un orologio svizzero: ancora Dani Alves, stavolta un cross, e spaccata vincente del Pipita che mette a nudo tutti i difetti della difesa monegasca in particolare quelli dell'ex Torino Glik.

Centrato l'obiettivo dettato da Allegri «è obbligatorio segnare», la Juve ritrova dopo il vantaggio anche la tranquillità mentre i baby del Monaco, l'età media dei ventidue titolari dice 30,4 contro 24,4, faticano a riorganizzarsi anche perché la Juve si ricompatta davanti alla sua area, lasciando pochissimi spazi. Il rischio più grosso dopo le paure iniziali è una scivolata di Chiellini in area. Funziona il piano di Allegri anche se i suoi si complicano la vita con qualche palla di troppo persa in uscita. Come a inizio ripresa quando Bernardo Silva mette Falcao davanti a Buffon, ma Gigi non si fa sorprendere. A innescare l'attacco del Monaco sono più le disattenzioni della difesa bianconera anche se la trama dei francesi mette sempre apprensione con Bernardo Silva a ispirare le folate dei suoi. La Juve deve agire in ripartenza oppure sfruttare i break, come quello che capita sui piedi di Marchisio, ma il principino titolare nel Principato causa squalifica di Khedira non è freddo davanti a Subasic. Errore subito rimediato da Higuain, lui sì principe ma anche re finalmente in Champions. Ronaldo e il Real Madrid faranno anche paura.

Ma questa Juve a cui manca solo da completare il lavoro non è da meno.

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