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Senza Neymar il Brasile disperato rispolvera Kakà

Rio de JaneiroIl Brasile, cinque volte campione del mondo, inizia oggi la sua lunga strada per Russia 2018. La nazionale verdeoro, l'unica mai mancata all'appuntamento con la rassegna iridata del calcio, affronta il Cile a Santiago sotto la diffidenza di tifosi e cronisti dopo il fallimento in casa del 2014, con il clamoroso 7-1 in semifinale contro la Germania. Le amichevoli la squadra di Dunga le vince sempre, ma alla Coppa America recentemente conquistata proprio dai cileni in casa non andò oltre i quarti. E ora scende in campo priva del suo principale fuoriclasse, Neymar. basta ricordare che nella partita successiva all'infortunio del fuoriclasse del Barcellona all'ultimo Mondiale, il Brasile prese la più grossa batosta della sua storia: appunto il 7-1 contro i tedeschi.

Alla Coppa America, Neymar venne squalificato nella prima fase, e ora deve scontare ancora due giornate di squalifica alle qualificazioni mondiali. Quindi sarà fuori in Cile e salterà anche la gara di martedì col Venezuela a Fortaleza. I tempi sono cambiati. Fino al 1993, quando venne battuto dalla Bolivia a La Paz, il Brasile non aveva mai perso una partita per le qualificazioni mondiali. In casa, però, è imbattuto nella storia delle eliminatorie sudamericane. Ma non andare in Russia sarebbe una tragedia più grave del 7-1 contro i tedeschi: quattro posti per il Sudamerica, la quinta si gioca il ripescaggio. Senza Neymar, la fascia di capitano è di Miranda. Il difensore interista è titolare da quando Dunga è tornato ct dopo il Mondiale 2014. Probabilmente l'unica punta sarà Hulk. In caso di difficoltà qualche vecchia gloria potrebbe tornare utile.

Come Kakà, 33 anni pronto a tornare decisivo per il suo Paese in crisi calcistica.

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