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Serie A, favola Totti: stende Toro nel finale e salva Roma

Checché ne dica Luciano Spalletti il capitano giallorosso non sarà mai uno dei tanti

Serie A, favola Totti: stende Toro nel finale e salva Roma

Torino batte Roma, Totti batte Torino. Checché ne dica Luciano Spalletti il capitano giallorosso non sarà mai uno dei tanti. Da solo il numero dieci, in cinque minuti di spazio, tira fuori i giallorossi dalla buca scavata per loro da un ottimo Torino e dalle pessime scelte dell'arbitro Calvarese portandola il trionfo in una serata rocambolesca, prima stregata e poi fatata per i padroni di casa. Il Toro torna a casa senza punti ma con tanti applausi. Venuta nella Capitale in piena emergenza la squadra di Ventura ha giocato ad armi pari ed anche oltre contro una squadra dal tesso tecnico nettamente superiore. Che per i giallorossi non sia una passeggiata si capisce dopo soli venti secondi di gara. Buco di Manolas e tiro di Martinez sull'esterno della rete. La Roma risponde al settimo con sgroppata di Maicon e tiro alzato sopra la traversa da Padelli. Il Toro ci crede ed in contropiede va vicino al vantaggio. Bruno Peres si fa quaranta metri di campo palla al piede e poi serve Martinez, il venezuelano supera in bello stile Manolas ma conclude alto. Stessa sorte, dall'altra parte, per la conclusione di Nainggolan servito da Salah. I giallorossi attaccano in modo confuso ma, sopratuttto, sono troppo passivi in fase difensiva. La dimostrazione alla mezzora quando nessuno copre l'avanzata di Belotti, il centravanti granata prende la mira e centra in pieno il palo dal limite dell'area. Neanche il pericolo corso scuote la Roma, anzi. E' il 35' quando, su azione d'angolo, Manolas si aggrappa alla maglia di Belotti. E' rigore che il 'Gallò realizza spiazzando Szczesny. A dare la scossa ci prova Nainggolan con un rasoterra. Padelli è reattivo e gli dice di no. Gli animi si scaldano quando ancora il centrocampista giallorosso, il più in palla dei suoi, calcia verso la porta e Gaston Silva, pur girato di spalle, intercetta il pallone in area con il braccio largo. Calvarese decide di lasciar correre fra le proteste romaniste. La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo, non solo negli equilibri in campo ma anche negli episodi. Girata sottoporta di Nainggolan su azione d'angolo, mano di Gazzi ma anche questa volta l'arbitro non assegna il penalty sbagliando la sua decisione. Nel frattempo Spalletti scongela Dzeko dalla panchina. A fargli spazio è Emerson per una Roma a trazione offensiva. Una mossa che paga perché consente ai padroni di casa di alzare il proprio baricentro e di arrivare al pareggio, anche se da azione da fermo. Angolo di Perotti e Manolas, fino a quel momento uno dei peggiori, salta sulla testa di Moretti per incornare la sfera alle spalle di Padelli. Ottenuto il pari la Roma si getta in avanti, anche se in maniera disordinata. Il Toro soffre e Padelli deve uscire di testa al limite per anticipare Salah. Sembra il preludio per un assalto alla baionetta ma cosi non è. Bruno Peres va via sulla destra e mette un rasoterra a centro area, la difesa della Roma si addormenta e Martinez sbuca alle spalle del colpevolissimo Maicon freddando Szczesny. A cinque dal termine Spalletti decide di giocarsi la carta Totti e il capitano, entrato da diciassette secondi, concede il bis di Bergamo con una 'spaccatà degna di un giovane di belle speranze su punizione di Perotti. Il numero dieci corre sotto la curva mentre il tecnico lo applaude. Il film potrebbe chiudersi qui ma per l'Oscar alla carriera del simbolo giallorosso manca ancora il gran finale. Dopo aver ignorato due tocchi di mano in area netti Calvarese decide di assegnare un rigore ai giallorossi per uno di Maksimovic con braccio attaccato al corpo. Totti prende la sfera e la recapita alle spalle di Padelli mentre sugli spalti dell'Olimpico scendono anche delle lacrime di commozione.

Un'altra pagina nella storia di un grande campione contro una delle sue vittime preferite, il Torino, che esce dal campo battuto ma a testa altissima.

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