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Sfida ad alta tensione. Scudetto, Europa, veleni con la tegola Ghoulam

L'algerino ancora ko. Napoli-Lazio a nervi tesi. Sarri per il contratto, Inzaghi per Anderson

Sfida ad alta tensione. Scudetto, Europa, veleni con la tegola Ghoulam

Ora che il campionato sta per iniziare l'ultimo terzo del cammino, ogni risultato pesa come un macigno così come conta la condizione generale della rosa. Ecco perché la tegola piovuta sul Napoli alla vigilia della gara con la Lazio è di quelle che possono far male: il nuovo stop di Ghoulam, ormai a un passo dal rientro (la convocazione per la gara di Europa League di giovedì prossimo sembrava possibile), regala minori garanzie a Sarri nella lunga volata scudetto. Sospetta frattura della rotula del ginocchio destro, quello già operato per la lesione del crociato: la prima diagnosi è già una sentenza sul recupero del terzino algerino, infortunatosi da solo e davvero sfortunato in una stagione dove era già protagonista. Starà fuori almeno due mesi.

L'imprevisto nella rifinitura a Castelvolturno ha messo di cattivo umore il tecnico, finito in settimana sulle pagine dei giornali più per la vicenda del contratto da rinnovare, la clausola da 8 milioni e le sirene del Chelsea che guarda già al dopo Conte preoccupano De Laurentiis. Lui si è concentrato sulla Lazio, ovvero la squadra del collega Inzaghi che come lui ha ricevuto elogi per il bel gioco, e si è affrettato a rimandare il faccia a faccia annunciato dal presidente per definire il suo futuro a Napoli.

Una vigilia difficile, quella della 100ª partita in A per il tecnico, che potrebbe essere costretto stasera a ritoccare - seppure parzialmente - il suo undici dei «titolarissimi»: rischia di non esserci Albiol anche se lo spagnolo ha svolto l'ultimo allenamento, Hysaj e Mertens, ieri in gruppo, stringeranno i denti. Il belga, che con la Lazio ha segnato «il più bel gol della carriera» a causa della caviglia infortunata rischia la panchina, ma alla fine giocherà per l'assenza di valide alternative. La volata scudetto passerà dal San Paolo, dove il Napoli giocherà tre delle prossime quattro gare di campionato (con le romane e la Spal), ma che in questa stagione - vera anomalia e paradosso di un gruppo che viaggia con la quinta inserita - non ha rappresentato il valore aggiunto. Con tanto di curve del tifo spaccate tra pro e contro il patron, che ha intanto superato i 600mila followers su Twitter.

Avversario peggiore non poteva esserci. Anche se il Napoli arriva da 7 vittorie di fila (tre casalinghe) e la Lazio da due stop consecutivi che hanno impedito alla truppa di Inzaghi la fuga che poteva essere decisiva nella corsa a un postio Champions. Il tecnico biancoceleste si affiderà ai giocatori più utilizzati, ma ha dovuto anche fare i conti con la grana Felipe Anderson - nemmeno convocato per Napoli - diventato un vero e proprio caso dopo il diverbio con Inzaghi nel post Lazio-Genoa e il cui futuro a Formello sembra più lontano. «In questo momento non è sereno, è un ragazzo sensibile ma deve avere un altro atteggiamento. Quando potevo, in questi due anni, l'ho sempre fatto giocare», così Inzaghi. Il periodo di appannamento non cancella il bel percorso fatto dai laziali, che hanno alzato le aspettative dei tifosi.

Il ricordo della gara di andata è ancora vivo: Lazio in partita per un tempo e poi crollata dopo gli infortuni di Bastos, De Vrij e Basta. «Il Napoli è una grande squadra e si giocherà lo scudetto fino alla fine», ha sottolineato ancora Inzaghi. Pronto a fare uno scherzetto allo stimato collega che vuole però chiudere il cerchio: la favola del Napoli di Sarri nacque infatti due anni e mezzo fa con un clamoroso 5-0 alla Lazio.

Il primo di cinque risultati utili consecutivi negli scontri diretti.

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