100 storie un Giro

Sfida aperta e incerta: che spettacolo

Sfida aperta e incerta: che spettacolo

Non scherza Simon Yates. Questo ragazzo fa maledettamente sul serio, con la leggerezza e la sfrontatezza di chi si sente bene e forte. Ieri l'hanno capito un po' tutti: da Domoulin a Froome.

L'olandese ha capito che il ragazzo inglese è qui per fare bottino pieno, non si accontenta di vincere tre tappe, ma già che c'è vuole tirare dritto in rosa fino a Roma. L'olandese è probabile che quella maglia la vesta domani, al termine della Trento-Rovereto a cronometro, ma non guadagnerà tanto: e quindi ne guadagnerà lo spettacolo. La sfida è incerta, aperta e totale: con l'inglese leggermente favorito.

Pozzovivo è lì, nel vivo della corsa. Non molla e sogna. Froome si deve accontentare, di un gesto da campione, sullo Zoncolan, il Giro è perso. C'è poco da inventare quando si vive di alti e bassi, di corse e rincorse. Fabio Aru merita rispetto. È chiaro che c'è qualcosa di sbagliato. Starà a lui e al suo staff capire che cosa. Ieri ha pagato la debacle dello Zoncolan, la fine di un Giro che valeva tanto per lui. Ieri ha ceduto più di nervi che di gambe: per via delle gambe. È un Giro da dimenticare in fretta, ma guai abbandonare.

Anche dalla sofferenza s'impara.

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