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Si sblocca in Champions l'Inter di Lautaro con un'anima italiana

Quinto gol di fila del numero 10 che poi spreca un rigore procurato dal baby Esposito all'esordio

Si sblocca in Champions l'Inter di Lautaro  con un'anima italiana

Milano Ci ha provato Antonio Conte a dire che quella con il Borussia Dortmund sarebbe stata solo una partita ma lui per primo sapeva benissimo di bluffare. Quella con i tedeschi infatti era infatti la prima vera partita spartiacque della stagione, quella decisiva per capire il futuro europeo dell'Inter. E l'Inter ha risposto presente. Due gol, tre punti, un po' di sofferenza e parecchio spreco ma alla fine la vittoria che serviva per rilanciare il cammino europeo.

Il tecnico nerazzurro non bluffava invece sulla sua idea di calcio e conferma l'ormai abituale 3-5-2, rimediando alle assenze di Sensi e Vecino nel mezzo con Gagliardini che affianca Brozovic e Barella. Davanti confermatissima la L2 Lukaku-Lautaro, gasati dalla doppietta di coppia di domenica scorsa. Assenze pesanti anche per il Borussia senza Paco Alcacer, Reus e Schmelzer ma con un mix di giocatori esperti come Hummels e Witsel e giovani pericolosissimi come Sancho e Hazard jr. Tedeschi più belli ma sterili in avvio mentre l'Inter prende le misure e non affonda.

Fino al minuto 22', quando De Vrij supplisce alla marcatura stretta su Brozovic improvvisandosi regista, Spezza la rete di passaggi in orizzontale assecondando alla perfezione il taglio di Lautaro Martinez che spacca la difesa, riceve a un centimetro dal fuorigioco, controlla di petto e la butta dentro. Testa bassa e pedalare e non pensare soltanto al gol, gli aveva consigliato Conte alla vigilia. E il Toro ha fatto anche di più: gioco di sponda, in profondità, accelerazioni e un'altra rete, la quinta di fila dopo quelle a Barcellona, Juventus e la doppietta al Sassuolo. Mica male. Peccato per il rigore sprecato nel finale. Fortuna per l'Inter che alla prima distrazione, nel recupero di primo tempo, san Hanadanovic metta la manona a deviare il diagonale al veleno di Sancho.

Ripresa che inizia lenta, il primo sussulto al 16' quando Conte richiama uno spentissimo Lukaku e manda dentro il baby Esposito, che incassa un'ovazione di benvenuto da San Siro. Lui costretto a saltare il Mondiale under 17 ma risarcito da una mezz'ora in campo per l'esordio assoluto in Champions. Per un classe 2002 è davvero tanta roba. Giovane Esposito, giovanissimo. Inevitabilmente acerbo. Eppure fenomenale quando a 9' dalla fine scappa via come una furia e costringe Hummels al fallo da rigore. Ma il portiere tedesco Burki doma senza problemi un Toro che calcia male, spreca e costringerebbe l'Inter a un finale thrilling se proprio al novantesimo non arrivasse il gol in contropiede di Candreva che scaccia le paure e regala certezze. A una squadra magari non bellissima e discontinua ma in costante crescita.

E ora in piena corsa anche nell'Europa che conta.

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