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Signora degli svincolati con il fascino e i soldi. L'ultimo colpo è Rabiot

All'inizio furono Pirlo e Pogba, poi Dani Alves. Questa estate doppietta: il francese e Ramsey

Signora degli svincolati con il fascino e i soldi. L'ultimo colpo è Rabiot

La Juventus ci riesce. Gli avversari molto meno. Brava lei, insomma. Che ha evidentemente più appeal, più credibilità e naturalmente maggiore forza economica. L'ultimo di una lunga lista di parametri zero sbarcati a Torino è allora Adrien Rabiot, centrocampista talentuoso del Psg che infine ha scelto la Signora: corteggiamento lungo e durato addirittura anni, concorrenza battuta e parola che passa adesso al campo. Certo, come spesso accaduto anche in passato, parametro zero non significa necessariamente dovere pagare solo lo stipendio al giocatore: ci sono le commissioni per gli agenti, i bonus di entrata e quant'altro, al punto che proprio per arrivare al francese la dirigenza bianconera (intanto vicinissima a chiudere per De Ligt: 75 milioni all'Ajax, 11 a Raiola, 12 al giocatore) ha messo in conto di spendere una decina di milioni.

Come detto, Rabiot (contratto fino al 2023, a 7,5 milioni a stagione più bonus, oggi alle 11 la presentazione allo Stadium) non è però il primo né sarà l'ultimo ad arrivare sotto la Mole con queste modalità. I precedenti illustri, anzi, non mancano. Qualcuno si è rivelato un vero crac, altri hanno fatto flop. Tra i primi, manco a dirlo, Andrea Pirlo: dopo nove stagioni passate al Milan, il Maestro' cominciò a vestire il bianconero nell'estate 2011 agli ordini prima di Conte e poi di Allegri. Risultato: 4 scudetti, 2 supercoppa italiana e una Coppa Italia. Impossibile poi non ricordare Pogba, peraltro ancora d'attualità in questi giorni in vista di un difficile quanto non impossibile nuovo come back': estate 2012, provenienza Manchester United, bilancio di 4 scudetti, 3 Supercoppe italiane e 2 Coppe Italia. Più, dettaglio fondamentale, la rivendita allo United per 105 milioni con annessa plusvalenza da capogiro. A proposito di plusvalenza, non aveva fatto male nemmeno Kingsley Coman, giunto a Torino dal Psg quindi prestato e infine venduto al Bayern Monaco con beneficio di oltre 19 milioni per le casse societarie. Come dire che, oltre al contributo sul campo, i parametri zero possono anche portare vantaggi grazie alla successiva rivendita, quando possibile. Altri nomi pesanti che a Torino hanno fatto bene se non benissimo? Senza dimenticare Barzagli (tale lo si può considerare, anche se in realtà il suo cartellino era costato la miseria di 300.000 euro), non si possono non citare Khedira (estate 2015, dal Real Madrid), Llorente (2013, dall'Athletic Bilbao) e il portiere Neto (dalla Fiorentina), quest'ultimo poco utilizzato ma poi rivenduto per 7 milioni. E poi, ancora, Emre Can (Liverpool): dopo avere lo scorso anno saltato la prima parte di stagione per guai fisici, il tedesco sarà comunque un punto di forza della squadra di Sarri, al pari del centrocampista gallese Aaron Ramsey, appena arrivato dall'Arsenal in virtù di un contratto quadriennale.

Qualcun altro, invece, non ha reso per quanto ci si aspettava: lo stravagante e capriccioso Dani Alves, per esempio, ma anche Nicolas Anelka, Lucio e Luca Toni.

Rubinho, invece, ha ottenuto il massimo con il minimo: terzo portiere per quattro stagioni, due presenze e poker di scudetti.

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