Sport

La Signora passeggia e ritrova la testa

Quattro reti, Higuain in gol, controsorpasso sui partenopei. Lontano il ko di San Siro

La Signora passeggia e ritrova la testa

Torino - Una formalità. Come spesso succede allo Stadium. Dove la Juventus fa la voce grossa da sempre. E dove, se non l’avesse fatta ieri dopo il ko contro l’Inter, si sarebbero scatenati processi e chissà cos’altro. Invece, tutto come previsto: il Cagliari si è rivelato troppo leggero (3-0 alla fine del primo tempo, 4-0 alla fine), inconsistente quasi. Persino presuntuoso, presentandosi con due attaccanti veri (Borriello e Sau) e un Joao Pedro del tutto inutile lì a vagare tra le linee alla ricerca di non si sa che cosa.

Così, anche una Signora a tratti imprecisa nei tocchi non ha potuto esimersi dal maramaldeggiare: pace fatta con i tifosi, zero mugugni e festa per tutti. In campo e fuori, se è vero che nel pomeriggio erano stato pubblicati i dati dell’esercizio 2015/16 chiusi con un attivo di 4,1 milioni (il secondo consecutivo) e un fatturato record di 387,9. Niente male, come premessa. Cui seguivano appunto minuti di divertimento assoluto una volta che scendevano in campo Buffon e compagni. Salutati con i giusti applausi Storari e soprattutto Padoin («che ci frega di Ronaldo, noi abbiamo Padoin»: coro sentito anche ieri sera), il pubblico bianconero ha poi assistito a una specie di tiro al bersaglio: il portiere rossoblù faceva quel che poteva dicendo no un paio di volte a Pjanic e Higuain, salvo poi capitolare di fronte al tap in di Rugani in seguito a una respinta sul Pipita. Per il biondino, che non giocava dal 21 maggio scorso, primo gol in assoluto con la maglia bianconera e sospirone di sollievo: il ko di Benatia andava sfruttato e quindi bene così.

Passare in vantaggio ancora prima del quarto d’ora indirizzava decisamente il match, anche se un mezzo pasticcio tra Pjanic e Buffon (fuori dai pali) faceva venire qualche brivido ai presenti: nulla di che, invece, e Juve in totale scioltezza di lì in avanti. Senza mostrare un calcio travolgente, ma certamente di altro livello rispetto agli uomini di Rastelli: il lunapark vedeva quindi protagonisti Alex Sandro e Higuain (palo esterno), fino a quando lo stesso Pipita non scaricava tutta la sua rabbia scaraventando la palla in rete dopo una respinta del povero Storari. Ecco: la mimica facciale dell’argentino non era quella di chi è soddisfatto e basta, quanto piuttosto lasciava trasparire una mezza insoddisfazione per gli eventi recenti. La panchina di San Siro non lo avrà insomma lasciato indifferente, ma tant’è: 24 reti segnate nelle 23 partite di serie A disputate nel 2016 lo rendono in ogni caso mostruoso, per non dire altro. Si sarebbe ovviamente potuto finire lì, invece prima del riposo arrivava anche la prima rete bianconera firmata Dani Alves: buona per le statistiche, al pari di un tabellino che diventava quasi inutile aggiornare ma che avrebbe proposto di lì a poco Buffon a riposo (leggera distorsione ginocchio destro) e una serie di sostituzioni che nulla avrebbero aggiunto al match, al pari dell’autogol finale di Ceppitelli. Passata la buriana nerazzurra, la Signora si è rimessa a marciare.

Vera gloria o no, lo si scoprirà strada facendo.

Commenti