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Dalla Signora alla Signora. Quattro anni dopo. Revival Balo senza CR7

SuperMario all'esordio stagionale contro la Juve l'ultimo club affrontato in Italia. Il portoghese ko

Dalla Signora alla Signora. Quattro anni dopo. Revival Balo senza CR7

Baciato dalla fortuna? Un po'. Altri chissà dove sarebbero finiti. Invece per lui è qui la festa: Brescia, casa sua. Come fosse un Baggio, cervello di ritorno dicono: ma un po' scervellato. Un anniversario, un revival, le mozioni del cuore, non ci sarà nemmeno l'unico Ronaldo che potrebbe fargli ombra. Infatti cosa volete sia CR7? Assente per problemi muscolari come detto da Sarri. Cosa volete sia questo Ronaldo per uno che disse a Moratti: «Il suo Ronaldo sono io». E intendeva quello vero (copyright Moratti). Incidentalmente il Ronaldo in questione si chiama Mario Balotelli, l'altra faccia degli altri. SuperMario per amici, parenti, conoscenti e affezionati estimatori. Un po' meno Super per chi si è stufato di stimarlo, aspettarlo, vederne la crescita come uomo e va a recuperare un cursus honorum talvolta avviato sulla collina del disonore.

Oggi Mario torna in serie A contro l'ultimo club affrontato in Italia prima di emigrare in Francia: rieccolo dopo 1221 giorni. Allora si parlava di finale di coppa Italia, solo 8 minuti ad accompagnare la sconfitta del Milan. Stavolta si ripresenta vestito della maglia del Brescia che nel cuor gli sta, contro la Juve che continua ad essere la Signora Omicidi del nostro pallone, l'Inter in cui è nato l'eterna incompiuta, la serie A il quartiere latino del calcio internazionale rispetto a nazioni più ricche: ci arrangiamo con fantasia e l'idea che il pallone sia una cosa seria. Balotelli non lo ha mai capito o non ci ha mai creduto, anche se deve essergli venuto qualche dubbio: dice di essersi allenato «come non mai. Sono tornato al peso dei 20 anni quand'ero al Manchester City». Coincidenza vuole che, proprio in questi giorni, festeggi l'anniversario dell'ultimo gol in serie A (22 settembre 2015 a Udine): pareva l'inizio dell'ennesima rinascita, ma poi una pubalgia lo fermò per diversi mesi, la buona vena scivolò via. Quel gol rimase l'unico in campionato accompagnato da altri due in coppa Italia contro l'Alessandria. Il Milan sembra rimasto ad allora. Invece ritroviamo lui come un bizzarro Pinocchio, quello delle buone intenzioni e delle cattive azioni. Le balotellate sono entrate perfino nel dizionario Treccani. Il suo mastro Geppetto ha perso la partita, il Grillo parlante non ha ancora buttato la spugna, Brescia è la fata Turchina, il gatto e la volpe oggi sono Sarri e Cristiano Ronaldo anche se non giocherà. E lui continua a fare il Pinocchio. Snobistico: «Non mi interessa molto Ronaldo, è bravo come Messi». Comunque il cofronto diretto non ci sarà.

Mentre Sarri lo blandisce con astuta sportività: «Balotelli può dare una ulteriore botta di entusiasmo alla sua squadra». L'entusiasmo di Brescia è uno sfavillio di speranze ma ci sono volute 4 giornate di attesa per la squalifica subita in Francia. Ecco, in fatto di cartellini l'escalation è stata totale: 1 ogni 177 minuti in Italia, 1 ogni 171 in Inghilterra, 1 ogni 159 minuti in Francia. E lui a domandarsi: «Perché sempre io?». E tutti a chiedersi: ci fai o ci sei?.

Tradizione e romantica visione vorrebbero che oggi toccasse a lui: un gol per credere che il pallone sia ancora una favola.

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