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Solo il temporale accende il Tour: brividi Froome

Cade la maglia gialla, ma si salva. Aru attacca, il podio è a 1'30'': «Sognare non costa nulla»

Pier Augusto Stagi

In uno dei Tour più salitosi di sempre a decidere è la discesa. In verità ci mette del suo anche la pioggia, che rende la discesa viscida e per questo pericolosissima, a tal punto che sono in molti a dover fare i conti con l'asfalto.

Ma andiamo con ordine. Tappa divertente, quella di ieri, dove succede di tutto e di più. Scoppia il temporale ed esplode la corsa. Gli episodi degni di nota succedono tra la discesa dal Montée de Bisanne e l'attacco della salita finale a Saint Gervais Mont Blanc. È qui che Romain Bardet, una delle grandi speranze di Francia (non vincono il Tour dai tempi di Hinault, 1985, ndr) attacca e va a vincere tutto solo la 19ª tappa. Per il transalpino colpo doppio: tappa e balzo in classifica. Dalla quinta piazza passa appena dietro a Froome.

A proposito di chi sta dietro: alle spalle di Bardet succede di tutto. Asfalto bagnato e cadute a raffica: ne fanno le spese Pierre Rolland e Dani Navarro (che si ritira, come in precedenza aveva fatto Tom Dumoulin: frattura del radio e addio Rio, ndr). Problemi anche per l'olandese Bauke Mollema, che perde 4'26'' e scivola in 10° posizione in classifica generale. Giornata difficile anche per il tasmaniano Richie Porte e per Chris Froome. La maglia gialla scivola in una curva a destra quando mancano circa 11 km alla fine e Bardet è già lanciatissimo: alle sue spalle finisce a terra pure Vincenzo Nibali. L'inglese riparte con la bici del compagno Geraint Thomas e, con il corpo pieno di abrasioni, riesce a difendere con i denti la sua leadership, concedendo ai propri avversari il minimo sindacale.

Chi paga dazio pesantemente, oltre a Mollema, è il migliore dei giovani, la maglia bianca Adam Yates che rimane attardato e perde il terzo posto in classifica generale in favore di Nairo Quintana (quinto a 26'' da Bardet). Buona la prova di Fabio Aru, il quale lotta come un gladiatore cercando in tutti i modi di menare fendenti per farsi largo e guadagnare qualcosa. Il sardo, tutta grinta e volontà, prova ad attaccare quando al traguardo mancano 3 km. È un'azione disperata la sua, più di testa che di gambe, che alla fine produrrà qualcosa ma non moltissimo: al traguardo arriva con i migliori (6°) a 28'' da Bardet, ma con 25'' di vantaggio su Richie Porte e 28'' su Adam Yates. Ora il sardo è sesto nella generale e vede il podio a 1'33''. E dice «Sognare non costa nulla».

Oggi ultima tappa alpina, prima della passerella finale di domani sui Campi Elisi. Da Megeve a Morzine. Tappa breve di soli 146,5 km con tanta salita: Colombiere, Ramaz e Joux Plane prima della picchiata verso il traguardo. Una discesa di 11 chilometri che potrebbe fare molto più male della salita.

Esattamente come ieri.

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