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Spalletti chiude il mercato: «Non ci sono i soldi»

«Mkhitaryan e Pastore? Inutile illudersi con certi nomi». E da Madrid solite sirene per Icardi

Davide Pisoni

nostro inviato ad Appiano Gentile

La buona notizia per l'Inter è che dicembre è finito. Una vittoria con il Chievo e poi due punti in quattro partite di campionato, per non parlare della coppa Italia con la figuraccia evitata ai rigori con il Pordenone e l'eliminazione contro il Milan. Un mese dopo i nerazzurri provano a tornare a vincere: l'occasione è la trasferta di Firenze dove non vincono da quattro stagioni e l'anno scorso finì con un clamoroso 5 a 4 per i viola che avevano Borja Valero e Vecino, stasera grandi ex. Quindi una trappola nel momento più difficile della gestione Luciano Spalletti, che manda un messaggio ai suoi: «L'occasione fa l'uomo ladro e il mercato fa il calciatore distratto». In questo modo si dà ragione a chi pensa che quando le voci su acquisti e cessioni si sono fatte insistenti l'Inter si sia involuta. Un richiamo alla responsabilità da parte dell'allenatore: «Devo valutare se chi c'è già è all'altezza di vestire questi colori. La maglia dell'Inter va portata 24 ore al giorno, non solo quando si gioca». Il monito è la spia di qualcosa non torna.

Il secondo messaggio recapitato alla squadra è per togliere qualsiasi alibi nella corsa Champions: «Tolte Napoli e Juventus, abbiamo tutto per giocarcela con le altre». A prescindere dal mercato di gennaio, da quello che faranno le dirette rivali. Perché «chi si piange addosso, non vince». E poi la considerazione che non ammette voli pindarici sul mercato: «I nomi che girano Mkhitaryan, Pastore, Verdi costano 30-40 milioni e non li abbiamo. Per cui è inutile girarci attorno». Tranciante il tecnico interista che ha un'esigenza numerica in difesa, dovrebbe colmarla il giovane Bastoni dell'Atalanta, per il resto servono giocatori «più bravi di quelli che ci sono». E qui, oltre alla mancanza di soldi, c'è un altro problema: «Per fare uno scambio di prestiti devono volere uno dei nostri». E i veri appetibili sono Skriniar, Perisic e Icardi. Per quest'ultimo il Real Madrid vorrebbe portare l'affondo addirittura già nel mercato di gennaio secondo l'Equipe.

Ma è meglio tenerseli stretti e cercare all'interno le risorse per centrare la qualificazione Champions. «Possiamo migliorare con quelli che abbiamo. Ma dobbiamo essere bravi a mettere il nostro massimo nelle ultime partite. A Firenze servirà». Anche per ritrovare il gol, uno negli ultimi 600 minuti: Icardi ha parlato alla squadra. Chissà se servirà a trovare altre vie della porta, a partire dai centrocampisti. Il richiamo di Spalletti è alla compattezza: «È nelle sconfitte che si trova la forza del gruppo. Il senso di famiglia dell'Inter».

Forse è arrivato il momento di cambiare anche se Spalletti non vuole perdere l'equilibrio: «Io voglio migliorare, non rischiare».

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