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Lo sport non ha età. Benny è solo l'ultimo fenomeno di precocità

La Pilato in compagnia di tanti fenomeni. È più facile imporsi negli sport individuali

Lo sport non ha età. Benny è solo l'ultimo fenomeno di precocità

Non è mai stato il tempo di «Non ho l'età». No, nello sport proprio no. Non c'è stata età, ieri, oggi, non ci sarà domani: si trattasse di ragazzini e ragazzine dai 13 anni in su, ma anche di campioni fatti e finiti che dai 30 anni in avanti non mollano un centimetro (Pellegrini e Federer tanto per citare). Benedetta Pilato è l'ultima scoperta dal fascino indiscreto della gioventù, i suoi 14 anni la pongono già nella hall of fame: ha rispolverato il pianto di una bambina felice quanto le tuffatrici cinesi fanno filtrare da visi imperturbabili un sorriso delicato. Modi diversi di essere più umani e meno robot. I ragazzini prodigio hanno cibato le narrazioni: ginnastica, nuoto, tuffi pretendono gioventù acerba più di altri sport. Nadia Comaneci a 15 anni fece innamorare con i suoi volteggi; Simon Byles, gattona Usa di ultima generazione, si è fatta conoscere a 16; Vanessa Ferrari ha vinto un oro a 15 anni e 11 mesi.

Le ragazze d'Italia sono state prevalentemente più precoci dei maschietti nel conquistare il mondo: Karolina Kostner e Isolde Kostner, Arianna Fontana, Novella Calligaris e Federica Pellegrini, come dire storia e passione. Fra i maschi Gianni Rivera, con i suoi 16 anni, era già prodigioso nel giocar calcio, ma attese i 19 anni per vincere la coppa dei Campioni. Il football è gioco di squadra: il talento squilla, talvolta non basta. Comunque Pelè fu campione del mondo a 17 anni e 249 giorni, Ronaldo nel gruppo vincente di Usa 1994 a 17 anni e 10 mesi, ultimo della serie Kilian M'Bappè campione mondiale con la Francia a 19 anni e 7 mesi. Ed è vero che di questi tempi la gioventù pallonara va più facilmente al potere.

Più facile far colpo nello sport individuale: Boris Becker pareva un extraterrestre sull'erba di Wimbledon, più giovane vincitore della storia a 17 anni e 227 giorni; Ian Thorpe baby re del mondo (400 stile libero) a 15 anni. Loris Capirossi, all'esordio nel motomondiale, aveva 17 anni, età da motorini, ma fra le mani una bestia di moto (Honda 125): e ancora oggi è ricordato come il più giovane titolato. Prender pugni a 17 anni non è come dirlo: Wilfredo Benitez, splendido campione portoricano, divenne re dei welters jr. a 17 anni e 173 giorni, mentre Mike Tyson tolse a Floyd Patterson la palma del più giovane mondiale massimi a 20 anni e 4 mesi. Non è certamente facile essere bambini e campioni: Wu Xiang, una delle più grandi tuffatrici cinesi, venne portata via alla famiglia all'età di 12 anni, sottoposta ad un regime duro tanto da non farle nemmeno sapere, prima delle gare olimpiche, che la mamma stava male e i nonni erano morti. A Gwangju, le tuffatrici Chen Yuxi e Lu Wei hanno vinto da under 14, grazie al regolamento che permette di gareggiare a tredici anni, se nell'anno gli atleti compiono i fatidici quattordici.

Uno studio spiega che per essere baby campioni servono determinazione, convinzione, regole: ovvero allenamento, riposo, alimentazione, integrazione, obiettivi da raggiungere. Può contare anche il segno zodiacale. Ariete porta risultati (Sara Simeoni lo è). Benedetta Pilato è nata Capricorno, tipico di personalità tenace, ambiziosa, disciplinata.

Le fa compagnia Pep Guardiola, un vincente.

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