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"Stanco del garage azzurro l'Italia fa come i gamberi..."

Lo sfogo di Conte: «Stare 4 mesi fermo non fa per me Dopo il fallimento Mondiale tanti propositi disattesi»

Antonio Conte, ct della Nazionale Italiana di calcio
Antonio Conte, ct della Nazionale Italiana di calcio

Prima conferenza stampa da ex Ct Situazione kafkiana a Coverciano dopo l'annuncio fatto da Conte pochi giorni fa, con l'addio all'azzurro appena finiti gli Europei. Destinazione Chelsea, ma lui ieri non l'ha ammesso, mentre si è soffermato sui dettagli del divorzio e sull'amarezza per aver perso la battaglia circa una maggiore attenzione da dedicare alla Nazionale: «Mi era stata chiesta chiarezza e l'ho fatta. Ci ho pensato bene e ho deciso serenamente. A ottobre dopo la qualificazione europea ero molto felice anche per come il gruppo aveva risposto alle cose in cui credevo, avevo anche accarezzato l'idea di restare. Poi sono passati 4 mesi senza fare niente e sono tornati fuori i dubbi. Ho pensato che per altri due anni sarebbe stato così, avrei fatto troppa fatica a restare in garage...».Sì, Conte ha usato proprio questa metafora: «Nel garage senti il profumo della macchina, delle gomme, dell'olio motore e non quello dell'erba del campo I soldati azzurri potrebbero non riconoscere più il loro generale? Se uno è generale lo è sempre o non lo è mai». Non parla mai del Chelsea, però: «Non è una parola tabù, come non lo sono altre. Di sicuro voglio tornare ad allenare un club. Dopo l'Europeo vedremo se sarà straniero o italiano. Il calcio inglese è sicuramente molto interessante per calciatori e tecnici».Il Ct azzurro ha sottolineato che il suo non è un addio al calcio italiano, ma è stato polemico: «Sono nato e cresciuto qui. Bisogna capire se sei incudine o martello e io sono stato un'incudine, come lo era stato Prandelli e come lo sarà chi mi succederà. Il presidente mi dice che certe cose verrano riviste e devo credergli. Però dico anche che dopo la delusione mondiale eravamo ripartiti con certi presupposti, salvo invece poi fare come i gamberi... Non capisco perché ogni cosa doveva essere letta contro di me o in favore. Quello che dovevamo fare era per l'Italia perché è degli italiani».Gli chiedono come stia: «Carico, pronto ed eccitato per questo Europeo. Sappiamo che sulla carta ci sono squadre più forti di noi, ma col lavoro possiamo colmare il gap. La finale di Coppa Italia? Conservo ancora la speranza che venga anticipata, vorrei dare 5-6 giorni di riposo ai giocatori dopo una stagione stressante. Non chiedo più tempo, ma visto che si parla sempre di troppi infortuni...». Chiaro il presidente Tavecchio a Radio Uno: «Nel 2014 abbiamo fatto un contratto biennale con Conte e un accordo quadriennale con la Puma sperando che restasse, ma sapevo che la scadenza era vicina. Noi abbiamo rispettato gli standard Fifa, Conte ha richiesto legittimamente di più, l'Europeo è un campionato difficile. Credo senta il bisogno naturale di sentire il profumo del campo e della quotidianità: è questo che lo ha fatto passare ad una grande società». Tavecchio vuole tornare al passato con tecnici federali e stipendi più umani: «Ricordo i grandi risultati delle nazionali 1982 e 2006, abbiamo sempre vinto con la scuola federale, con una filosofia di spiccato senso di appartenenza ai colori azzurri, con quella che gli spagnoli chiamano la cantera degli allenatori. Questo può essere un progetto recuperabile, io presi al volo Conte per ridare un senso di appartenenza. Di Biagio tra i candidati? Non ho fatto accordi o avuto contatti per una questione di stile e di comportamento. Deciderò dopo essermi consultato con il mio staff». Il cammino verso le amichevoli con Spagna e Germania inizia però con i forfait di Verratti e Barzagli: il regista del Psg ha lasciato il ritiro perché i test medici hanno confermato l'infiammazione agli adduttori, il difensore della Juve per un risentimento muscolare.

Chiamato il bianconero Rugani.

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