Sport

Super Simo dell'acqua coglie l'attimo d'oro Un'altra regina di stile

La Quadarella senza la Ledecky domina i 1500 mondiali e toglie il record italiano alla Filippi

Super Simo dell'acqua coglie l'attimo d'oro Un'altra regina di stile

Nostre signore dell'acqua santa ci raccontano un nuovo modo di far tintinnare una medaglia d'oro: non più veloci e sbrigative come Federica Pellegrini nei due minuti di gara, ma lunghe, quasi estenuanti, coinvolgenti 100 metri dopo 100 metri, a far gustare ogni attimo come ci ha mostrato Simona turbo Quadarella nei suoi fantastici 1500 sl. Specialità per faticatori senza paura, per grandi imprese cronometriche, ed ora specialità olimpica anche per le donne. Ci voleva per rendere la medaglia ancora più affascinante e appagante in vista di Tokyo 2020. Quadarella regina solitaria a tempo di record italiano (15'40''89), che poi è il 4° crono alltime, tolto ad Alessia Filippi con la quale, invece, va a comporre un magico quartetto di campionesse del mondo azzurre: Calligaris, Pellegrini, Filippi, Quadarella. Tutte stile liberiste, prevalentemente faticatrici della distanza: forse non un caso.

Simona si è sbarazzata quasi subito della tedesca Kohler e della cinese Wang, sempre davanti, a ritmo di crono umano con occhio al record del mondo, un minimo rallentamento prima del rush finale. Invece un virus è stato il miglior alleato nel toglier di mezzo l'infernale Katie Ledecky che quest'anno ha sbagliato patto con il Diavolo e forse avrà una sorta di sindrome italiana: Pellegrini due anni fa le soffiò l'oro dei 200 sl, Quadarella si è presa i 1500 metri. Ledecky aveva dato segnali strani perdendo i 400 sl, la rinuncia alle gare di ieri ha confermato che anche le donne di ferro piangono.

Suona Fratelli d'Italia nella piscina mondiale di Gwangju, accompagnato da un bellissimo batter di mano che coinvolge tutto il pubblico, atleti italiani ed avversari. Ci sarebbe da far caso al moto d'allegria che trasmette questo inno negli stadi del mondo. L'Italia del nuoto continua a lasciar lo scettro nelle mani delle donne, anche se Paltrinieri e Detti, che oggi si batteranno per l'oro negli 800 (con il solito contestato Sun Yang, non il tedesco Wellbrock), sono ragazzi che sanno battagliare per tener alto il masculo onore. Ma avrebbero, comunque, gran daffare contro Simona: così fragile fuori dell'acqua con quel pianto dirotto che non la lasciava più e così determinata quando ha capito di aver ricevuto un regalo dalla buona sorte. «Sono rimasta spiazzata ma vado per vincere» ha detto al suo tecnico, dopo aver saputo del forfait della Ledecky. Facile a dirsi, più complicato reggere il peso del pronostico. «Vero, ho avuto fortuna che non c'era lei, ma la fortuna premia chi si impegna: io avevo il secondo tempo. Volevo sfogarmi per tanta fatica», si è inorgoglita a impresa compiuta.

Nata a Roma nel dicembre 1998, Simona è sbocciata due anni fa ai mondiali di Budapest conquistando un bronzo e non si è fermata più: altre medaglie ma soprattutto tre ori, l'anno passato, agli europei di Glasgow, l'hanno incoronata regina del futuro del nostro nuoto. Pellegrini tien botta, ma la Quadarella infila lo sguardo dritto, perentorio: come guarda, così studia da campionessa. Dice: «Vincere fa venir voglia di vincere». Un oro tira l'altro: facile a dirsi.

Solo a dirsi.

Commenti