Sport

Supercoppa per una super Signora

Sfida senza storia, Lazio ubriacata dal poker della Juve. Che festeggia anche il ritorno al gol di Tevez

Supercoppa per una super Signora

Roma - Lo spazio nella pancia della Juve non è affatto pieno. Lo dimostra la serata dell'Olimpico, e in particolare l'inizio devastante del secondo tempo (tre gol nello spazio di cinque minuti), che vede la squadra bianconera mostrare tutti insieme gli elementi del suo Dna: classe dei suoi interpreti, ottimo fraseggio, grande sacrificio delle punte e partecipazione collettiva all'azione. E naturalmente i gol: il poker rifilato alla Lazio, che permette alla formazione di Conte di succedere a se stessa nell'albo d'oro della Supercoppa, è il sigillo di una partita giocata con il giusto atteggiamento e nel quale la Juve offre un misto di cinismo e solidità. Insomma, usando una metafora, i bianconeri assomigliano a uno squalo che si mangia il pesce piccolo senza trovare resistenze. Così il gruppo ripaga la fiducia riposta da Conte, fiducia ribadita anche alla vigilia quasi a voler scacciare i timori legati a un precampionato non certo esaltante.

La Lazio, generosa e molto intraprendente negli esterni ma solo per un tempo (Lulic sfrutta ancora l'onda lunga di quel gol nel famoso derby del 26 maggio), evidenzia invece un reale disagio in attacco: Klose, bomber indiscusso della squadra e ancora a secco contro Buffon, resta troppo isolato ed Hernanes, quello che Petkovic vorrebbe leader in campo del gruppo biancoceleste, è ancora la copia sbiadita del giocatore più volte ammirato. In più appare fragile in difesa e con molti meccanismi da registrare (bocciato per ora il 4-2-3-1 con l'innesto del nuovo arrivato Biglia) in vista dell'inizio del campionato. Urge poi acquistare un rinforzo nel reparto offensivo per garantire sostegno al tedesco.

Tra i biancocelesti uno stiramento accusato nel prepartita tiene fuori Konko e rilancia così Cavanda, passato nel giro di un mese dalla situazione di separato in casa a reintegrato in rosa con tanto di rinnovo di contratto quinquennale. L'ultima da titolare fu proprio contro la Juventus in Coppa Italia il 22 gennaio scorso. La Juve si propone nella formazione ormai collaudata anche se deve fare a meno di Marchisio infortunato dopo appena 21 minuti.

Poche occasioni nel primo tempo, ma ogni volta che la Juve ha palla, dà l'impressione di poter far male. L'intesa tra Tevez (che si regalerà il primo acuto in bianconero rompendo un digiuno durato quasi 5 mesi) e Vucinic – al quale mancherà la rete contro una delle squadre da lui più colpite - si sta affinando e sono da applausi alcuni duetti degli attaccanti bianconeri e in generale è il 3-5-2 collaudato di Conte ad assomigliare a un'orchestra di strumenti ben accordati. Pogba rompe l'equilibrio al secondo pallone toccato e lo fa con un'azione da centravanti consumato. Il talentino francese, entrato in campo da appena due minuti per l'infortunio al ginocchio di Marchisio, riparte al meglio nella stagione dopo che quella precedente si era chiusa appena un mese fa in Turchia, quando vinse il mondiale Under 20 e fu eletto miglior giocatore del torneo. La Lazio si fa vedere solo con un sinistro di Radu che Buffon smanaccia in angolo più per avere maggiore sicurezza che per un reale pericolo

L'avvio monstre della ripresa affossa le già flebili speranze laziali: in sequenza tra il 7' e l'11' segnano Chiellini, Lichtsteiner e Tevez che trovano praterie tra le maglie della difesa biancoceleste.

Game over e pensiero già rivolto al debutto esterno di sabato in serie A con la Sampdoria, con in bacheca un altro trofeo targato Conte, al secondo bis dopo quello in campionato.

Commenti