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Tamberi, nozze d'oro. Un anno dopo Tokyo è sempre il più forte

Vittoria nell'alto con 2.30 e dedica alla futura moglie. Tortu, finale dei 200 col miglior tempo

Tamberi, nozze d'oro. Un anno dopo Tokyo è sempre il più forte

Gimbo Tamberi bello, esagerato come dice la sua futura moglie Chiara, si prende l'oro europeo e nella sua fantasia è già un anello di nozze per settembre. Palombaro nel diluvio bavarese, carpentiere nel prepararsi i punti di riferimento per i suoi salti, attore protagonista a prescindere nella bella notte italiana che porta Filippo Tortu in finale stasera sui 200 con il miglior tempo (2029), che presenta sulla scena continentale un giovane mezzofondista di talento come il torinese Pietro Arese, solo omonimo del grande Franco, pochi centesimi dietro la medaglia di bronzo nella grande recita del fenomeno Ingebrigtsen sui 1500.

Secondo oro europeo per l'Italia che con questa sesta medaglia si prepara al gran finale e, idealmente, rimette sulla stessa nuvola bavarese i due dioscuri dei giochi olimpici a Tokio: felicemente abbracciati Gimbo e Marcello che a settembre seguiranno la stessa marcia nuziale, il primo sull'Adriatico, il secondo sul Garda dove è arrivato in fasce dopo aver visto il mondo a El Paso. Bella coppia che ha seguito lo stesso copione tormentato fra infortuni, il covid per il nostro saltatore magico che sulla pedana bavarese si è liberato degli avversari alla seconda prova sui 2.30. Notte azzurra da bicchiere mezzo pieno per una quasi ritrovata Larissa Iapichino quinta nel salto in lungo con 6.62 e una buona Battocletti settima nei 5000. Una notte fra lampi e tuoni dove la ventunenne Keddari, velocista sarda, si è guadagnata la finale dei 200 ripescata per i tempi(2306) dopo una bella semifinale chiusa al quarto posto. Speravamo di avere nella finale maschile dei 200 anche Desalu che in semifinale si è un po' spento e stamattina non sarà al via con la staffetta, come del resto Tortu, che alle 10 tenterà di trovare uno spazio nella finale quando si spera di riavere al completo il quartetto d'oro di Tokio tanto per far innervosire ancora gli inglesi che dopo aver scoperto che Jacobs va ancora più forte di loro, ora dovranno cercare di battere Tortu magari con il Mitchell Blake che già c'era rimasto male in Giappone. Applaudendo il 12º posto della eptatleta Sveva Gereghini che si è appena affacciata nel regno della divina belga Thiam ci fermiamo un attimo prima di tornare alla pedana dell'alto.

Allo spumante italiano che beviamo volentieri con un Tamberi giocoso fermatosi a 2.33, ma se la gode lo stesso, tira a canestro, la sua passione non segreta, manda messaggi all'amico Paltrinieri, urla con Jacobs, canta con tutti i tedeschi anche se il Tobia Potye nato proprio a Monaco nel 1995 si ferma alla medaglia d'argento eguagliando il personale a 2.27. A 2.30 la resa degli avversari del nostro poeta di Ancona che al secondo tentativo si è preso l'oro e una piccola vendetta sull'ucraino Procenko che ai mondiali gli aveva portato via il bronzo. Gimbo fra medici e medicine, il campione ucraino in Portogallo. Se l'erano promesso e ora uno va via con l'oro e altro con un altro bronzo.

Oggi giornata per staffette, la nostra 4x100 sarà quasi tutta nuova, magari lanciata da Alì, anche se il sorteggio le ha detto male perché partirà in prima corsia in un'altra giornata dove sarà la pioggia a dominare la scena.

Anche se con le premiazioni nel parco, come quelle che ieri hanno vestito d'argento il triplista Della Valle e di bronzo la martellista Fantini che hanno poi piantato come gli altri la piantina ricevuta in regalo sul podio.

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