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Tavecchio: «Oggi solo 5 club sarebbero in regola per la A»

«Con i parametri in vigore, tra 4 anni pochi potrebbero iscriversi in serie A. E con le misure prese, apprezzate anche da Palazzo Chigi per evitare nuovi casi Parma, se fossero operative già da questa estate si sarebbero iscritti solo 5 club al prossimo campionato». Così il presidente della Figc Carlo Tavecchio in un'intervista alla Gazzetta dello Sport che ha ripercorso i suoi primi undici mesi di governo del pallone. Undici mesi nei quali ha avviato le riforme (ma non si poteva fare altrimenti dopo il fallimento mondiale) e nei quali non sono mancate le vicende poco piacevoli: dalla già citata situazione del Parma all'imbarazzante telefonata Lotito-Iodice passando per i guai della governance di Lega Pro (che oggi sarà commissiariata da Tavecchio con un alto magistrato), l'infelice frase sulle «quattro lesbiche» del calcio femminile di Felice Belloli, successore di Tavecchio alla Lega dilettanti e le polemiche sul ct Conte che ora riceverà un altro rinvio a giudizio dalla procura di Cremona.

Infine la polemica a distanza con il Coni («noi siamo la stampella, altro che commissariamento, gli abbiamo dato 22 milioni...») e il contenzioso Figc-Juventus su Calciopoli con la richiesta danni del club bianconero da 443 milioni di euro («vogliamo chiuderlo entro l'inizio della prossima stagione»). Immediata la replica del presidente bianconero Agnelli: «Queste dichiarazioni Tavecchio le ha fatte anche in passato, prima diceva entro giugno-luglio. Conosciamo la situazione in essere per le vicende del 2006 e da parte nostra la posizione non è cambiata.

Abbiamo rispetto per l'istituzione e siamo disponibili al dialogo, ma questo non vuol dire che dall'essere disponibili si è flessibili».

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