Sport

Terapia cellulare per ricostruire i muscoli

Pier Augusto Stagi

Chiamatela ingegneria genetica o medicina rigenerativa, ma una cosa è certa: il mondo dello sport, e in questo caso del calcio, è già abbondantemente nel futuro. La notizia riguarda uno dei calciatori più in vista al mondo, uno dei più amati e seguiti: Cristiano Ronaldo.

Infortunatosi qualche giorno fa con il Portogallo, Ronaldo ha deciso di accelerare i tempi di recupero in vista della sfida di Champions con l'Ajax (10 aprile). Per questo tre giorni fa il 34enne attaccante è stato anche all'unità di medicina rigenerativa della clinica Corachan, a Barcellona (ma la Juventus non conferma), per risolvere il problema al flessore che lo tiene in ansia in vista della sfida di Champions.

Qui praticano la terapia cellulare di ultima generazione, quel che serve per accelerare il recupero dagli infortuni muscolari: ricostruzione di muscoli, pelle e tendini. Uno dei fiori all'occhiello della Corachan è la M2RLAB, una compagnia di biomedicina fondata nel 2015, che utilizza tecnologie avanzate di terapia cellulare. «Questa metodologia sfrutta il tessuto adiposo del paziente ci spiega il dottor Claudio Pecci, direttore sanitario del Centro Mapei Sport di Olgiate Olona - che contiene cellule con fattori di crescita e fattori riparativi. Questa tipologia di cura garantisce risultati molto buoni per quegli atleti che lamentano lesioni non troppo gravi e quindi non necessitano di operazioni. In molti casi la medicina riparativa favorisce la ricostruzione totale del tessuto muscolare. Sulle cartilagini e sui tendini funziona benissimo, sui muscoli sta diventando sempre più efficace».

CR7 non è la prima volta che ricorre a questo tipo di trattamento. Nel 2014, alla vigilia della sfida di coppa con il Bayern, si era messo nelle mani di questo centro e del fisioterapista Joaquin Juan Sandà. Nei mesi scorsi altri giocatori tutti della Roma - come Javier Pastore, Diego Perotti, Patrik Schick e Juan Jesus sono stati ospiti della clinica. Il portoghese dovrebbe saltare le due prossime sfide contro Empoli e Cagliari, ed è in forse per il Milan. «Una cosa vorrei però aggiungerla chiosa Pecci -: in materia di medicina rigenerativa l'Italia è assolutamente all'avanguardia.

Se CR7 è stato a Barcellona è perché molto probabilmente aveva già i suoi punti di riferimento, non certo perché non si fida di noi».

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