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"Stupito dalle parole di Jacobs. Ecco cosa c'è dietro..."

L'atleta milanese replica al campione olimpico dei 100 metri, che aveva parlato di rapporti cambiati tra i due

Tortu: "Stupito dalle parole di Jacobs. Ecco cosa c'è dietro..."

"Se corressimo cento volte quella stessa finale da capo non finirebbe mai più così, però da ora in poi il risultato ci segna. E ci cambia. Abbiamo una consapevolezza inedita, un’energia diversa". Sono le parole di Filippo Tortu, intervistato da Il Napolista.

Il trionfo a Tokyo 2020 gli ha cambiato la vita."Sono un atleta nuovo. Mi sono reso conto di essere più competitivo di quanto credessi, di avere una forza che non sapevo di possedere. Da ora in poi voglio usarla" assicura l'atleta milanese, oro olimpico nella staffetta 4x100.

L'atletica vive di attimi, come quel centesimo di secondo, che ha permesso di staccare la Gran Bretagna. Tortu lo racconta così: "No, io credevo di averli dietro. Dopo i primi 40 metri mi pareva di averli superati e da lì è stata emozione pura. Solo adesso ho notato che a 3 metri dall’arrivo alzo un sopracciglio. Era una sorta di 'ma che cosa stai facendo?'. Ero io che mi rendevo conto di vincere le Olimpiadi e infatti quando, senza fiato, guardo lo schermo non è il nome Italia che mi sorprende, è la distanza. Ero sicuro ci fosse margine, non un solo centesimo ma ovviamente, visto come è andata, è ancora più bello che sia un niente".

La rivalità con Jacobs

Un tema caldo resta la rivalità con Marcell Jacobs. Su questo punto Tortu replica al velocista di Desenzano del Garda: "Pensavo la mia stima si fosse vista e capita. Sono rimasto un filo stupito, anche se aspetto di parlarne con lui. Non è successo nulla. Non ci sono questioni da chiarire. Da parte mia è tutto come prima e non c’è bisogno di rincorrerci. Lo vedrò a Monza, per il Gran Premio di Formula 1, dove siamo invitati, e parleremo ma senza bisogno di confronti. Ci conosciamo e capiamo bene. Le sue magari sono parole figlie di percezioni errate. Non esistono vere polemiche, sono chiacchiere".

Partiamo però dall'inizio. Da Tokyo sono tornati entrambi trionfatori, una medaglia d'oro condivisa che però ha finito per allontanarli, come testimoniato dalle parole di Jacobs alla Gazzetta dello Sport: "Tra noi non c'è più il feeling di una volta? I ruoli si sono invertiti, ora tiro io. Nel passaggio può darsi che qualcosa abbia incrinato la fiducia reciproca. Un saluto mancato, un complimento non fatto. Ma conosco bene Filippo, lo stimo e so che certe cose non arrivano direttamente da lui. E dopo quello che ha fatto in finale…".

Dopo tutto chi li conosce sa quanto i due ragazzi siano diversi per indole, cultura sportiva, peso della famiglia per non procedere su binari paralleli. L'inversione dei ruoli nella scala di valori che li contrappone è stata rapidissima, fin troppo per non creare contraccolpi nei loro rapporti. In fondo tra i due c'è sempre stata grande rivalità e forse proprio questa serve ad entrambi per alzare sempre di più l'asticella.

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