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Totti sveglia ancora la Roma Il Faraone la tiene in corsa

Il Genoa spaventa i giallorossi, poi ci pensa il capitano Entra e segna il gol del pari. El Shaarawy completa l'opera

Marcello Di Dio

Questo gol gli sarà costato tantissimo, lui che è di Savona e che nel Genoa è cresciuto e ha esordito in serie A ad appena 16 anni. Nessuna esultanza per Stephan El Shaarawy, anche se la sua settima rete da gennaio a oggi, da quando cioè ha iniziato a vestire il giallorosso, è pesante nell'ottica della corsa al secondo posto. Così come lo sono il 248° gol di Totti, di nuovo decisivo da subentrato (quattro reti e un assist nelle ultime 5 gare), e la parata coraggiosa di Szczesny su Capel sui titoli di coda.

Al Ferraris, anni fa, il numero dieci giallorosso segnò alla Samp una delle sue reti più belle in carriera. Stavolta, nella porta opposta, ha regalato una perla su punizione con il suo esterno «maligno» che gli permettono di eguagliare Roberto Baggio (21 gol da calcio da fermo) e di avvicinare Alex Del Piero, un gradino più su, oltre che raggiungere il Bergomi dei venti anni interisti (756 reti in carriera). Cannavaro, capitano della Nazionale campione del mondo, gli consiglia di fare il presidente della Roma, Gattuso sostiene che da amico gli direbbe di rinnovare il contratto per prendere un po' di soldini, ma che le valutazioni dovranno farle Spalletti e Pallotta, l'ex fenomeno Ronaldo sottolinea che l'unico ad avere voce in capitolo sul suo futuro è lui.

Francesco Totti vorrebbe continuare a giocare, lo ha ripetuto a Pallotta anche di recente e ieri ha preso posizione dopo le indiscrezioni riguardanti una presunta distanza tra domanda e offerta circa l'ingaggio relativo al nuovo contratto che spera di firmare per chiudere la carriera in giallorosso. «Nessun problema economico tra me e la Roma», il messaggio del numero dieci. Ieri il tecnico gli ha regalato mezz'ora di partita, un evento nell'era Spalletti, e lui ha timbrato il cartellino facendo anche andare in tilt chi doveva marcarlo stretto. Domenica prossima, in un Olimpico che tornerà pieno, il capitano dovrebbe festeggiare la 600ª gara in serie A e in tanti a Roma si attendono - prima del match con il Chievo - l'annuncio di un divorzio rinviato.

I giallorossi agguantano il quindicesimo risultato utile di fila (la dodicesima vittoria nella serie) in rimonta e dopo una partita sempre aperta. Merito di un Genoa che pure già salvo e senza i quattro diffidati, risparmiati per il derby della Lanterna dell'8 maggio, gioca con piglio. Spalletti ripropone dal primo minuto Strootman, una sorta di nuovo acquisto ritardato rispetto alle finestre di mercato. L'olandese torna titolare dopo 463 giorni e il lungo calvario con tre operazioni al ginocchio fino al rientro graduale regalatogli dal tecnico (i dodici minuti il 20 febbraio nella gara con il Palermo e i pochi secondi finali a Udine un mese più tardi).

Nell'altalena del Ferraris c'è il 13° gol di Salah, la rete da ex di Tachtsidis (che non festeggia e anzi alla fine del primo tempo scambierà la maglia con De Rossi), il temporaneo sorpasso di Pavoletti (che non segnava in casa dal 17 gennaio). Poi la perla di Totti e lo sgarbo di El Shaarawy (fischiato dai tifosi genoani) su assist di Dzeko, anche lui ritrovato alla causa giallorossa in questo finale da batticuore. Szczesny blinda il risultato e Spalletti può esultare.

La Roma lotterà per il secondo posto fino al 15 maggio.

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