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Tracollo Inter, un finale da paura

Quattro schiaffi dal Napoli: adesso l'Empoli diventa decisivo per la Champions

Tracollo Inter, un finale da paura

Se non soffre, se non si complica la vita, se non deve cercare di raggiungere i propri obiettivi solo all'ultimo secondo, allora, non è l'Inter. Soltanto due mesi fa la squadra di Spalletti era solidissima al terzo posto in classifica, tranquilla e beata verso la qualificazione in Champions League. Adesso, pareggio dopo pareggio, un passo falso dopo l'altro, ecco che il traguardo finale diventa tutt'altro che scontato. Contro un Napoli che non aveva nulla da giocarsi ma che ha onorato, eccome, l'impegno al meglio delle proprie possibilità, una delle più brutte Inter della stagione si becca un'imbarcata clamorosa, incassa quattro gol e ora dovrà giocarsi tutto all'ultima giornata. Un film già visto. Se l'anno scorso il quarto posto arrivò sul filo di lana contro la Lazio, questa volta dovrà meritarsi la Champions in casa contro l'Empoli. Facile? Nemmeno a parlarne perché i toscani hanno una salvezza da conquistare e arrivano da tre successi in fila.

E in questo caos nerazzurro non possono non contare i dubbi sul futuro con Spalletti molto più che in bilico e Conte pronto a subentrare. Il tecnico alla vigilia ha scelto di evitare ogni discorso riguardante il suo futuro ma il caso resta aperto. «Pensiamo al presente. E Spalletti ha un contratto con noi, siamo tranquilli», liquida la questione l'ad Marotta. Ma al di là delle parole di circostanza un allenatore di fatto delegittimato non può avere una presa totale sulla squadra. E se poi i risultati non arrivano, o arrivano a fatica, la colpa è un po' di tutti.

Cambia parecchio Spalletti che a centrocampo preferisce Gagliardini a Vecino mentre in avanti recupera a tempo di record Politano e lancia Lautaro Martinez al posto di Icardi al centro dell'attacco. Formazione titolare o quasi per Ancelotti che vuole salutare al meglio il San Paolo. L'unica scelta, non banale, è l'esclusione dall'inizio di Insigne. Davanti c'è la coppia Milik-Mertens. Dopo un avvio brillante per l'Inter, il Napoli sembra prendere possesso del pallino del gioco e al 16mo sfrutta l'occasione. Anzi. L'errore da matita blu è di Asamoah, che da sinistra cambia gioco malamente verso il centro regalando la palla agli azzurri, poi Zielinski con una sassata da fuori area si inventa un gol da applausi. Un gol che spegne anche l'ardore iniziale dell'Inter, incapace di reagire e di riordinare le idee per costruire qualcosa di pericoloso. L'unica conclusione degna di nota dei nerazzurri arriva al 37' con Lautaro che calcia dal limite e Karnezis che respinge.

Per cercare di ribaltare la situazione, Spalletti cambia subito in avvio di ripresa mandando in campo Icardi al posto di Politano, comunque non al meglio. Cambio anche tattico quindi, con le due punte per dare più peso e sostanza all'attacco mentre 10 minuti più tardi, quasi a rinnegare le scelte iniziali, dentro anche Vecino per Gagliardini. Ma serve a poco. Al minuto 16 Mertens si infila tra D'Ambrosio e Miranda e mette alle spalle di Handanovic un cross di Callejon. L'Inter ha un moto d'orgoglio, reagisce e sfiora il gol in un paio di occasioni, prima con D'Ambrosio e poi con Lautaro su cui è monumentale Koulibaly nel salvare sulla linea. Ma è un fuoco di paglia. Al 26mo Fabian Ruiz chiude la gara con un tocco da due passi e cala poi il poker al 34mo tagliando indisturbato il campo fino alla porta. Il rigore procurato e realizzato da Icardi 2 minuti più tardi serve solo per le statistiche. L'Inter perde, straperde, contro un Napoli bellissimo e butta via l'occasione di chiudere i conti con la Champions. L'ultima partita sarà decisiva, ancora una volta. Dopo la Lazio, c'è l'Empoli. E altri 90 minuti di passione.

Se non soffre e non si complica la vita, non è l'Inter.

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