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Uef...arsa da campioni. Figuraccia coi sorteggi e il bis va in tribunale

Incredibile errore nell'urna e tutto da rifare. Altra sfida Perez-Ceferin dopo la Superlega: causa Real

Uef...arsa da campioni. Figuraccia coi sorteggi e il bis va in tribunale

Nuova insegna della ditta a Nyon: UEFARSA. In sessant'anni di storia mai vista una comica del genere, un sorteggio non truccato e nemmeno pilotato, perché presupporrebbe intelligenze portate all'astuzia, ma proprio un'estrazione sbagliata e una scusa infantile per scaricare le responsabilità al «malfunzionamento del software del service provider esterno». Pinto, Marchetti, Arshavin, Heselschwerdt, questi i fab four dell'Uefa dietro il bancone del sorteggio, avevano espressioni cupe su volti grigiastri, l'opposto dei sorrisi spavaldi di tre ore prima, un mezzogiorno di fuoco fatuo che ha svergognato la più importante istituzione calcistica europea.

La deiezione era stata ormai pestata, il Var delle immagini aveva rivelato il vero responsabile dell'inguacchio nella persona del capo dei tornei Uefa, herr Michael Heselschwerdt, tedesco di Colonia, brillantinato, silenziosissimo, quasi tremante e incerto nel tentativo di non ripetere l'errore marchiano. Era accaduto che erano state appaiate squadre già in corsa nello stesso girone di qualificazione, una dimenticanza clamorosa quella di inserire la pallina del Liverpool e non del Manchester United nell'urna del sorteggio delle possibili rivali dell'Atletico Madrid. Il club di Simeone ha immediatamente capito che qualcosa di strano e di irregolare fosse avvenuto. Già in precedenza si era abbinato il Manchester United al Villareal, errore subito rimosso con la sostituzione del City allo United. La mano del russo Arshavin aveva allestito un Paris St Germain-Manchester United da favola, Messi contro Cristiano, uno sarebbe rimasto fuori dall'Europa già a metà marzo, all'Inter era toccato l'Ajax e alla Juventus lo Sporting Lisbona, tra pronostici facili e superficiali.

Molte chiacchiere ma l'atmosfera si era fatta immediatamente nervosa, il gruppo spagnolo era il più agitato e aveva incominciato a protestare, l'Atletico Madrid presentava immediato ricorso e Florentino Perez preparava l'attacco al nemico, Ceferin, assente puntuale all'evento, il Real aveva pescato il Benfica quando il fattaccio non era stato ancora compiuto, nel secondo sorteggio gli è toccato il Paris St. Germain, sarebbe un anticipo di superleague ma il presidente spagnolo non aspettava altro, preannuncia l'impugnazione del verdetto e una battaglia legale con richiesta di danni, la questione è aperta, a Madrid urlano scandalo.

Nel caos generale passano in ultima fila i sorteggi dell'Europa League, la Lazio contro il Porto dell'ex Conceiçao, il Napoli con il Barcellona che fu di Maradona, l'Atalanta contro l'Olympiakos. Il carrozzone Uefa ha spento le luci ma resta la memoria buffa di un lunedì da cani, una sceneggiata che nemmeno nelle sagre di paese, forse sarebbe meglio bendare un infante innocente e affidargli il compito, in uno show anche genuino, di estrarre i nomi delle ditte calcistiche ma è come esigere un'idea a chi ha idee esclusivamente riservate al business. Ci sarà tempo per tornare a parlare e a scrivere di coppe.

Prepariamoci alla tombola di Natale, l'importante è non invitare i geni di Nyon.

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