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Varese, tifosi devastano lo stadio. Rinviata partita con l'Avellino

Gravi atti vandalici contro il campo, le porte e le panchine dello stadio Ossola. Il sindaco: "Atto vergognoso"

Varese, tifosi devastano lo stadio. Rinviata partita con l'Avellino

Danneggiato il campo in vari punti, pali delle porte divelte, panchine rotte. E' la triste sorte toccata allo stadio Ossola di Varese, preso d'assalto da un gruppo di sedicenti tifosi della squadra locale, desiderosi di soffiare sul fuoco e fare caos. La partita di serie B in programma oggi, Varese-Avellino, è stata rinviata a domani dopo i gravi danni riportati dall'impianto. Sdegno nella città lombarda. E non solo.

"Si tratta di un atto vergognoso, che fa male a tutta Varese e in cui non ci riconosciamo perchè compiuto da delinquenti", ha detto il sindaco di Varese Attilio Fontana, dopo un sopralluogo allo stadio. "Varese non si merita questo, pur con tutto il dispiacere per quello che sta accadendo alla squadra, non si può arrivare a tali fatti gravissimi. Speriamo si possa recuperare al più presto la partita". Oggi sono arrivati allo stadio anche numerosi tifosi del Varese, che si sono radunati sulle tribune mentre erano in corso i sopralluoghi e lavori di ripristino del campo.

Sdegno e preoccupazione anche nella Lega di serie B. "D’ora in poi la Lega di serie B sarà parte civile in ogni procedimento contro i responsabili di atti che nuocciano agli interessi dei 22 club. Saremo durissimi e distingueremo tra tifosi, anche ultrà, e violenti", ha detto il presidente della Lega Andrea Abodi, sottolineando la necessità di isolare "teppisti e delinquenti". "Il tema non sono gli ultrà - dice Abodi - il problema sono teppisti e delinquenti che ci sono in tutte le categorie, perché ci sono ultrà che sono appassionati e corretti. Pensare di accomunare in un giudizio collettivo una categoria solo perchè viene facile non mi sta bene. Questi sono delinquenti, purtroppo certi episodi affiorano qua e là. Ce ne sono troppi di segnali, Varese, ieri a Cagliari, pochi giorni fa a Roma. Questi devono sapere che il calcio è per gli appassionati non per i delinquenti: noi faremo di tutto perchè questi ultimi stiano fuori dal nostro mondo".

"Oggi c’è chi utilizza il calcio in maniera distorta - lamenta Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori - bisogna far fronte comune per ripristinare la normalità. Tutti insieme dobbiamo affrontare il problema, dopo che per anni ci si è assuefatti a questa atmosfera. In Europa sarebbe impensabile quello che accade in Italia, i calciatori sono i primi a volere una normalizzazione dei rapporti con le tifoserie. Il confine fra passione e prevaricazione è sottile - aggiunge Tommasi -. Tuttavia, non dobbiamo rinunciare al bello del calcio, poco importa se saremo costretti a passare attraverso un processo doloroso, costellato da decisioni drastiche. Sarebbe bello se i tifosi si potessero recare allo stadio senza preoccupazioni, sarebbe un beneficio per tutto il movimento".

Tommasi conclude sottolineando che "ognuno deve fare la propria parte".

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