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Vedere il fenomeno costa sempre di più

di Riccardo Signori

I prezzi salgono, il popolo mormora, il portafoglio piange. L'impatto della Juventus con la nuova stagione non è esaltante per il tifoso medio: dopo aver lasciato liberamente correre le voci (e la lievitazione azionaria) sul nome di Guardiola, è arrivato Sarri. E vabbè. Ed ora la società, prima ancora di aver perfezionato un acquisto di alto rango (macchè parametri zero!), ha invece annunciato la stangata (ona o ina a secondo dei punti di vista) sugli abbonamenti. Un bel sorriso e uno sventolio di bandiere ed ecco un aumento medio del 10,8%. Si va dall'8,1% in più per la tribuna laterale est fino al 15,3 della Est centrale che costerà 2370 euro. Difficile vedere cuor contenti.

Potrebbe dire il club: questo è il prezzo del mantenersi top level in Europa, è il prezzo di una Ronaldeide, è il prezzo dei costi per la campagna acquisti nonostante, l'anno passato, gli abbonamenti siano cresciuti del 30% proprio per permettersi CR7. Senza dimenticare che, in precedenza, la soglia del 30% in più era stata già varcata. Intendiamoci: la Juve spende, vince e aumenta. Altri, in Italia, aumentano i prezzi senza raccogliere frutti. C'è bella differenza.

Ma basta per spiegare che la collinetta sta diventando montagna? Ci sarà stata qualche sottovalutazione economica? Probabile. La Juve, per esempio, non possiede uno stadio di grande dimensione (l'Allianz contiene 41.507 posti a sedere) ed è stato costruito in base a precedenti esperienze che non prevedevano folle oceaniche. Spesso non c'era l'esaurito nemmeno nei big match. Una sorta di contraddizione: mezza Italia tifa Juve, ma al Delle Alpi mezzo stadio rischiava la sedia vuota. Real Madrid e Barcellona non hanno mai pianto per le loro gigantesche cattedrali. Si dirà: l'impianto contenuto fa tendenza. Ci pensano anche Milan e Inter che hanno una media spettatori intorno alle 50-60mila presenze. Vero ma ora che la Juve è cresciuta come potenza calcistica europea (quest'anno va catalogato come inciampo) richieste e costi aumentano. Servono più spettatori o un contributo dai prezzi dei biglietti: il bond pagato per Ronaldo pesa e il club lo fa pagare anche al pubblico. È la inesorabile logica dello sport di alto livello. Infine che dire dell'attesa della stagione: la società avrà grandi introiti dalla Champions, ma non potrà negarsi grandi esborsi per non fallire un'altra annata europea made in Ronaldo.

Cristiano potrebbe seccarsi ed avrebbe pure ragione.

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