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Vince Hamilton, perde Monza Ancora fischi. Seb salva la Rossa

Lewis domina e il pubblico gli riserva il "trattamento Vettel" (2°). Gomme sotto accusa: la Mercedes ha rischiato la sconfitta a tavolino

Vince Hamilton, perde Monza Ancora fischi. Seb salva la Rossa

Seb Vettel secondo. Kimi Raikkonen bell'addormentato nel parco che non parte e si desta e scatta in ritardo e gli altri sono già lontani e Marchionne s'incacchia e Arrivabene capisce che non arriverà bene e infatti giunge quinto mentre stravince Hamilton con Rosberg sempre lontano che alla fine brucia il motore. E poi e di più, Felipe Massa di nuovo sul podio, amato e applaudito dal suo ex pubblico che dopo l'invasione regala una certezza alla Ferrari: se domani Lewis Hamilton dovesse approdare in Ferrari, sarebbe più amato di Seb. L'unità di misura è tutta italica: i fischi. Ne ha presi meno di Vettel anni fa. Relativamente pochi, ma sempre abbastanza per farci di nuovo conoscere al mondo. Viva l'Italia.

Ev viva la F1 che poco dopo ci ha regalato una di quelle cose lì che solo lei sa elargire con tanta generosità. Perché Hamilton era appena transitato vincitore, di più, dominatore sul traguardo che già le fotocopiatrici federali mandavano in stampa un comunicato dei giudici. In soldoni, tradotto e semplificato, questo: le gomme posteriori sinistre di Hamilton e Rosberg sono state trovate con una pressione inferiore ai limiti di sicurezza previsti dalla Pirelli rispettivamente di 0,3 e 1,1 psi. Cioè pounds per square. Cioè, tradotto nei più umani bar: 0,07 e 0,02. Niente. Ma abbastanza per far consumare meno la gomma in appoggio a Lesmo e Parabolica e però far affaticare di più le carcasse e quindi mettere a rischio la tenuta e far rivivere lo spettro di una Spa bis e di scoppi bis. Fatto sta, dopo due ore, il verdetto: tenuto presente che la misurazione fatta in griglia era stata effettuata con le termocoperte staccate dalla corrente e quindi molto sotto alla massima temperatura (ma non parlavamo di pressione?) consentita con coperte collegate... “abbiamo deciso di non procedere”. Però sarà il caso di migliorare le procedure di controllo, hanno aggiunto.

Insomma, un pastrocchio. Le Mercedes erano fuori norma, ma i giudici hanno misurato male lasciando troppi varchi aperti a future contestazioni. In pratica la Ferrari ha rischiato di vincere il Gp a tavolino. In pratica la Fia ha rischiato di pestare qualcosa di maleodorante e ha fatto retromarcia. Lo stesso Arrivabene, sul tema, mentre ancora era speranzoso in attesa del verdetto, aveva detto che «sicuramente anche il limite imposto dopo Spa era di sicurezza, per cui anche sforandolo i piloti Mercedes non avevano certo corso in situazioni di pericolo perché la Fia non lo avrebbe permesso». Oddio...

Confusione totale, dunque. E non solo. Anche un discreto e serpeggiante senso di inquietudine. Se non altro, pensando che i solerti giudici con termometro sono stati veloci nel comunicare l'indagine in corso appena Hamilton ha tagliato il traguardo, ma hanno lasciato correre lui e Rosberg per almeno metà gara (fino al pit) con gomme fuori dai limiti di pressione si sicurezza. Però, dai, in fondo a Monza si va piano... solo 340 all'ora. Ma tant'è, è andata bene. Nessuno ha rischiato o rischia qualcosa. Per la verità uno sì.

Almeno a giudicare dalla faccia di Marchionne quando Kimi si è addormentato.

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