Coronavirus

"Dopo virus e vaccino, l'oro"

Gabriele Detti ha in testa solo un obiettivo e lavora per l'unico titolo che gli manca: l'oro olimpico

"Dopo virus e vaccino, l'oro"

Ora si fa sul serio. Gabriele Detti ha in testa solo un obiettivo e lavora per l'unico titolo che gli manca: l'oro olimpico. Il rinvio di un anno dei Giochi ha fatto comodo, perché il 26enne livornese veniva da un infortunio. Ad ottobre, ci si è messo pure il Covid-19. Oggi, agli Assoluti di Riccione (ore 16.40, RaiSport), sarà il primo big azzurri in vasca.

Detti, come sta?

«Molto bene. La mia quarantena da asintomatico è durata 26 giorni. A livello di fiato ci è voluto un bel po' per riprendermi in acqua».

Ne ha passate tante, lei.

«Già. A 8 anni al mare rischiai di perdere la gamba destra, schiacciata da uno scoglio. Mi operarono d'urgenza, solo frattura di tibia e perone. Oggi porto ancora la cicatrice. Poi gli stop nel 2015, nel 2018 e nel 2020. Ma gli infortuni ti fortificano».

Ha fatto il vaccino?

«Sì, e devo ringraziare l'Esercito. Ho avuto 39.5° di febbre, mal di testa, pensavo di morire...».

Si allena con il figlio di Lamberti ricoverato per Covid.

«In quei momenti lì, ogni parola può essere di troppo. Abbiamo cercato di tenere su il morale di Matteo. Ora per fortuna Giorgio sta meglio».

A Ostia ormai non c'è più il suo "gemello" Paltrinieri.

«Senza Greg mi alleno come prima. E, in mezzo a tanti giovani, voglio essere sempre io quello a mettere la mano davanti».

Ai Giochi potrebbe ritrovare Sun Yang e Alex Schwazer.

«Quando si parla di doping, abbiamo sempre la paura di dire troppo. Qualora ci fosse Sun, sarebbe un grande avversario in più. Schwazer? La giustizia deve fare il suo corso, ma se era innocente è giusto che gareggi».

Olimpiadi senza spettatori?

«Peccato. Ma noi nuotatori siamo sempre con la testa sott'acqua. Il pubblico lo vediamo ma non lo sentiamo».

Presto verrà scelto il portabandiera.

«Dico Aldo Montano. Lo merita.

Al di là del fatto che sia livornese come me».

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