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Viviani e Cecchini, due cuori e una bici... da Mondiale

Elia ed Elena, per la prima volta una coppia nella vita va a caccia dell'oro iridato correndo insieme

Viviani e Cecchini, due cuori e una bici... da Mondiale

Come gli innamorati di Peynet inseguono un sogno, pedalando a tutta velocità, perché Elena Cecchini ed Elia Viviani questo sanno fare e questo li unisce. Amano la bicicletta e si amano, dal Capodanno 2012. Elena e Elia sono a tutti gli effetti due cuori una capanna e due biciclette: mai prima d'oggi due fidanzati hanno inseguito assieme un obiettivo agonistico nel ciclismo e, forse, in tutto lo sport, pattinaggio artistico escluso. Vanno di fretta, perché per loro ogni meta è un traguardo da raggiungere e un obiettivo da mettere nel mirino. Domani ne hanno uno che vale la maglia iridata, in una prova che farà il suo esordio nella rassegna iridata dopo averlo fatto ad inizio agosto a livello continentale, in Olanda.

Pedaleranno assieme e in maglia azzurra, inseguendo quella iridata, nella prima prova della cronosquadre staffetta mista (time trial mixed relay). Tre uomini e tre donne con i colori della propria nazione impegnati in una mini-cronosquadre. Ai recenti europei (ad Alkmaar, ndr) il titolo è andato all'Olanda con l'Italia che ha conquistato la medaglia di bronzo (con Boaro, Affini e Martinelli, c'erano Longo Borghini, Valsecchi e Guazzini). Domani al via, invece, ci saranno appunto l'oro di Rio nonché campione d'Europa Elia Viviani con Affini e Martinelli. A completare il magico sestetto Elena Cecchini, Tatiana Guderzo e Elisa Longo Borghini.

«È una cosa bellissima - ci spiega il coordinatore delle squadre azzurre Davide Cassani -. È una specialità questa che va verso un nuovo modo di intendere lo sport e non solo. Ragazze e ragazzi che danno il massimo per un obiettivo comune. Per il ciclismo su strada è chiaramente una novità, anche se nella mountain bike esiste da tempo».

Non mancano però i critici, come Patrick Lefevere. Il CEO della Deceuninck-Quick Step, in una intervista concessa a «Het Nieuwsblad», non le manda a dire: «Se dipendesse da me, boicotterei questo evento. La cronometro a squadre è una disciplina meravigliosa e non lo dico solo perché siamo diventati quattro volte campioni del mondo. Era un evento importante anche per i costruttori di biciclette e ora l'UCI ce lo toglie. La cronometro staffetta mista che la sostituisce? Ma di cosa stiamo parlando? Dal punto di vista agonistico sarà una noia, l'Olanda vincerà con un vantaggio di cinque minuti. E non ci saranno certo i migliori ciclisti al via, quasi tutte le federazioni stanno facendo fatica ad allestire una squadra decente.

L'UCI pensa che l'evento crescerà, io non la penso così».

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