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Viviani sogna due volte: Tappa e maglia

Viviani (a sinistra) battuto da Demare. A destra Selig
Viviani (a sinistra) battuto da Demare. A destra Selig

Bruxelles Il Tour de France numero 106 si apre oggi con una tappa piatta, e la volata è più che probabile. Tra i grandi favoriti al successo c'è Elia Viviani, oro olimpico a Rio tre anni fa e oggi chiamato a scrivere una pagina nuova della sua storia. Il 30enne veronese della Deceuninck-Quick Step è uno dei grandi favoriti e se dovesse arrivare al successo, finirebbe anche per vestire la prima maglia gialla.

Per lui che di tappe al Tour non ne ha ancora vinta una, sarebbe il colpo di una vita. Lui che corre tra l'altro per un marchio belga, festeggerebbe sulle strade del proprio sponsor, una successo che sarà applaudito anche dal Re del Belgio Filippo e dalla sua consorte Matilde, oltre che da Eddy Merckx, la leggenda di un Paese e non solo.

Vestirebbe quella maglia gialla che quest'anno compie 100 anni dalla sua istituzione. Una maglia che vale più di ogni altra cosa, e che è davvero sogno e obiettivo per ciascun corridore. «Sto bene, ho una squadra super ha detto il veronese e sento di poter davvero centrare questo obiettivo. Le grandi sfide non mi spaventano, le ho sempre affrontate con alterne fortune. Domani (oggi per chi legge, ndr) un po' di buonasorte serve: spero che esca il mio numero».

Un italiano che vince la prima tappa in linea del Tour e va in giallo non è cosa semplice. Il coefficiente di difficoltà è altissimo, visto che nella storia del Tour è accaduto solo quattro volte con Giovanni Micheletto (1913); Ottavio Bottecchia (1924 e 1925); Gino Bartali (1948). Poi ci sono anche due prologhi, con Francesco Moser, al debutto (1975), e Guido Bontempi (1988). Non sarà facile per Elia. I rivali non mancano.

Vanno da Sagan a Groenewegen, da Ewan a Matthews, da Kristoff a Van Aert, senza dimenticare i nostro Colbrelli, Nizzolo e Bonifazio.

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