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Vuelta 2014 9° tappa: presentazione percorso e altimetria

Secondo incontro ravvicinato per gli uomini di classifica, che si daranno appuntamento sull'arrivo in salita di Aramòn Valdelinares. Le difficoltà crescono gradualmente, con due Gpm che precedono l'impegnativa ascesa finale. Non ci si può nascondere

Si continua a salire anche nella 9 tappa della Vuelta
Si continua a salire anche nella 9 tappa della Vuelta

Dopo il brevissimo passaggio di ieri in Castiglia, oggi la Vuelta giunge in Aragona per il secondo arrivo in salita della corsa. Nell'arco di nove giorni di gara le difficoltà sono cresciute in modo graduale e la tappa di oggi è un po' il riassunto di questa prima parte di Vuelta. Dividendo il Giro di Spagna in due tempi come un film, siamo al cospetto della frazione più difficile del primo tempo. Domani ci sarà il giorno di riposo, si potrà tirare un po' il fiato e recuperare parte delle energie spese. Da Carboneras de Guadazaòn, sede di partenza, bisognerà percorrere 185 km per raggiungere Aramòn Valdelinares.

Nel complesso, due terzi della tappa sono tutto sommato facili, con i primi 55 km in lieve salita ma senza reali difficoltà altimetriche. Seguirà una discesa medio-lunga, poi ecco di nuovo un consistente falsopiano che tende all'insù, un'altra quarantina di chilometri che portano al primo sprint intermedio di Teruel (km 101), poco dopo il rifornimento. Siamo ancora in una zona con forti richiami alla presenza araba, mescolata allo stile romanico. Territorio affascinante, ma i corridori avranno ben poco tempo per ammirarlo, perché da qui in avanti la corsa aumenta di intensità.

Il gruppo, infatti, si troverà al cospetto del primo Gpm della tappa, il Puerto de Cabigordo. Complessivamente è una salita lunga 18 km, ma decisamente irregolare: spiana in diversi tratti e presenta pure qualche chilometro di discesa. È contrassegnata come ascesa di 3° categoria, la più semplice della giornata. Al termine della discesa, ecco il secondo sprint intermedio a Cedrillas. La strada continuerà a scendere in modo disomogeneo fino all'Alto de San Rafael, salita che precede quella finale. Questa ascesa di 2° categoria è lunga una decina di chilometri ed è spezzata da un tratto pianeggiante intorno ai due terzi, che smorza la pendenza media.

Dopo la cima, una breve discesa introdurrà gli 8 km chilometri di salita finale, di 1° categoria, che si arrampicheranno sino alla stazione invernale. Le pendenze sono subito dure, con i primi 3 km all'8%, poi la strada concederà un break, scendendo al 4% per un paio di chilometri, salvo poi risalire fino a sfiorare il 9%. L'ultimo chilometro è il più morbido, intorno al 3%.

Ascesa da non sottovalutare - in alcuni punti si trovano dei cambi di pendenza che superano il 10% - perché irregolare e insidiosa, e chi la conosce potrebbe trovarsi avvantaggiato rispetto a coloro che la affrontano per la prima volta.

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