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Wierer d'argento ai mondiali «È il mio sogno»

«Doro» è d'argento. Vivo. Liberatorio. Ai Mondiali di Oslo, quelli che per panorama hanno Holmenkollen e il mito del Nord, Dorothea Wierer da Anterselva si riprende la ribalta che in questa stagione di coppa del Mondo, non aveva mai abbandonato. Nella 10 km Pursuit la finanziera 25enne, centra il miglior piazzamento mondiale di sempre. Per se e per la storia del biathlon femminile, alle spalle della tedesca Laura Dahlmeier e davanti alla francese Marie Dorin Habert.«Questo argento, la ventunesima medaglia per il biathlon italiano, vale moltissimo: è un mio sogno», spiega Wierer al traguardo. Lei ha lottato con intelligenza, senza strafare, sbagliando poco al poligono. Poi ha tagliato il traguardo quasi facendosi scivolare, sicura che al collo le spettasse una medaglia. Una prova cucita su misura proprio come l'uncinetto con cui riempie il tempo libero dalla fatica. Lei scia, s'allena e spara: sembra il titolo di un film e, invece, è la sintesi della sua vita. Bronzo olimpico a Sochi 2014, nella staffetta mista, dopo 13 podi in carriera, di cui 9 proprio in questa stagione, comprese le prime 4 vittorie, su «Doro» sono piombate le lusinghe della notorietà complici il suo sguardo magnetico e una bellezza acqua e sapone. Ma lei il gossip preferisce leggerlo e il ruolo di protagonista lo interpreta solo sci ai piedi. Così ad Oslo, dopo il giro a vuoto in staffetta e la quinta piazza nella sprint, ecco lo smalto giusto: «Alla partenza mi sentivo meglio, ma negli ultimi giorni ho patito un po' la pressione», confessa Wierer.

Ora basta crederci: mercoledì con l'individuale e venerdì in staffetta il sogno può continuare.LuGa

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