Giro d'Italia

Yates, un gigante in rosa Spiana anche le Dolomiti

L'inglese stacca tutti anche a Sappada: «Ma Dumoulin nella crono può riprendermi». Pozzovivo vede il podio

Yates, un gigante in rosa Spiana anche le Dolomiti

Sappada - Sorretto dall'incoscienza della sua gioventù e da una condizione invidiabile, l'unico che non tradisce sul traguardo di Sappada è la maglia rosa di Simon Yates.

Dove si consumò (nel Giro dell'87) il grande tradimento Roche-Visentini, il britannico della Mitchelton Scott, davanti al magnate australiano Gerry Ryan, padrone del team, regala al mondo una dimostrazione di forza quasi imbarazzante. Terzo sigillo, dopo Campo Imperatore e Osimo, sul traguardo di Sappada, 15ª tappa di un Giro semplicemente spettacolare.

Il britannico di Bury è inarrestabile: due attacchi, uguali e distinti. Il primo quando mancano 18 km al traguardo. Il secondo un chilometro dopo. Nessuno gli resiste: a 41'' arriva il gruppetto dei migliori che viene regolato da Lopez, con Dumoulin 3°, Pozzovivo 4°, Carapaz 5° e Pinot 6°.

Paga dazio Chris Froome, che dopo l'impresa dello Zoncolan, deve questa volta chinare il capo non per guardare il wattaggio della sua pedalata, ma per riconoscere lo strapotere di Yates e compagni. Perde le ruote dei migliori in discesa dal Passo di Sant'Antonio e accusa un ritardo di 1'32''.

Si va al riposo di Trento (oggi, domani crono individuale da Trento a Rovereto, 34,2 km), con un Yates sempre più rosa. Ora Dumoulin insegue a 2'11'', il nostro Domenico Pozzovivo a 2'28'' e Pinot a 2'37''. Froome è settimo a 4'52'', superato da Lopez e Carapaz.

«Ho 2'11" su Dumoulin? Non sono ancora contento spiega la maglia rosa -, anche perché lui nella crono me li può prendere. Sì, so che sto facendo qualcosa di grande, ma sono concentrato sulla prossima settimana: c'è ancora molta strada da fare, molte difficoltà da affrontare, molto da soffrire. E ci vuole anche un po' di fortuna. Ogni giorno continuerà a dare il massimo, fino a Roma».

Ma c'è anche Pollicino, la nostra speranza, il nostro gigante: Domenico Pozzovivo. Parla poco il lucano, ma in bicicletta fa cantare i pedali. Tiene botta e, soprattutto, fa di tutto per non perdere di vista il meglio del gruppo. Gli fugge via solo Yates, ma il britannico sguscia via un po' a tutti. Non si fa illusioni il dottor Pozzovivo (laurea in Economia, e nove esami da dare per quella in scienze motorie): però è pronto per la sfida finale, nell'ultima e decisiva settimana. «È un Giro pazzesco, durissimo ha spiegato il capitano della Bahrain, il vice Nibali -. Sono contento del mio rendimento: è in linea con quanto mi aspettassi. Nella cronometro di martedì (domani, ndr) spero di non perdere troppo tempo e posizioni dagli specialisti, in base a come andrà la prova contro il tempo dovremo studiare il finale di Giro. Ci sono tre tappe molto dure, con gli arrivi di Prato Nevoso, il Colle delle Finestre e il tappone di Cervinia. Sono frazioni dure, nelle quali potrà succedere ancora molto. Io non sono uno che parla tanto, non amo i social: agli amici virtuali preferisco nettamente quelli reali. Sarà la strada a parlare per me. Come vedo Yates? Forte, al momento troppo forte».

C'è una maglia rosa che fa quello che vuole: tutti gli altri fanno quello che possono.

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