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Zazzaroni si difende: "Non ho tradito la fiducia di Mihajlovic"

Ivan Zazzaroni è stato costretto a chiudere tutti i suoi profili social per gli insulti ricevuti nel post conferenza di Sinisa Mihajlovic: "Mai pensato alle copie, piuttosto ho risposto alle richieste di amici, ho sfogato l'angoscia per un amico"

Zazzaroni si difende: "Non ho tradito la fiducia di Mihajlovic"

Sinisa Mihajlovic, nella commovente conferenza stampa di ieri, ha annunciato la sua malattia ma ha anche riservato una bordata a qualche giornalista che non ha rispettato la sua volontà di riservetezza. L'ex allenatore del Milan non ha mai fatto nomi ma il tutto ha portato a pensare come fosse riferito a Ivan Zazzaroni, amico di Sinisa, direttore del Corriere dello Sport che nel suo editoriale aveva spiegato: 'Il Guerriero comunicherà che si ferma per qualche giorno, giusto il tempo di superare lo scoglio e vincere rapidamente un’altra battaglia. Che non è una guerra. La febbre, l’assenza, gli accertamenti, i silenzi, le mezze parole, le ansie di chi vuole bene al Guerriero: decine di chiamate, ieri pomeriggio, al suo cellulare, a quello di Arianna, la moglie, agli amici. Perché il Guerriero è molto amato''.

In tanti suoi social network si sono scagliati contro Zazzaroni che è stato costretto a chiudere tutti i suoi profili social, Twitter ed Instagram. Il direttore del Corriere dello Sport prima di chiudere i suoi canali social aveva pubblicato un lungo post, poi rimosso, ma intercettato da Fanpage: "Non ho tradito alcuna confidenza di Sinisa, che non sentivo da oltre un mese. L’ho cercato più volte venerdì, anche con un messaggio che pubblico, quando ho saputo con certezza della malattia: altri sapevano, così come si sapeva che il giorno dopo era in programma una conferenza stampa nella quale avrebbe spiegato. Ho scritto solo venti righe di incoraggiamento senza mai parlare dell’entità della malattia, così come mi sono raccomandato che facessero i miei".

Zazzaroni ha poi chiuso augurandosi che Sinisa guarisca il prima possibile per tornare ad allenare: "Al responsabile stampa del Bologna che mi invitava a soprassedere avevo anticipato che ne avrei scritto con la necessaria delicatezza e il pieno rispetto della privacy. Mai pensato alle copie, piuttosto ho risposto alle richieste di amici e tifosi sul perché della sua assenza e degli accertamenti clinici: ho sfogato l’angoscia per l’amico. Non lo rifarei. Il resto l’ha deciso il tribunale dei social. Il resto è sul giornale di oggi.

Conta solo che lui guarisca in fretta".

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