Roma

Spunta il volto di Carmen nel barcone dei clandestini

Spunta il volto di Carmen nel barcone dei clandestini

«Questa Carmen è esattamente la donna che ho cercato per anni. Sta tra l’eroina passionale di Bizet e la profuga che sbarca sulle coste di Lampedusa per sfuggire alla disperazione: incarna insieme il carattere e la sensualità mediterranee. È una Carmen di una bellezza sconvolgente, dall’animo puro e il cuore di leonessa. Una donna che non si ferma davanti a niente. Proprio come Rossella». Non ha dubbi il coreografo e regista Luciano Cannito, autore del balletto in due atti su musiche di Georges Bizet e Marco Schiavoni che debutta oggi al Sistina con Rossella Brescia nel ruolo di Carmen, Leonardo Velletri in quelli del carabiniere Don José, e Antonio Aguila nel ruolo dello scafista Escamillo. Serviva lo sguardo scintillante dell’ex star di Buona Domenica per accendere la nuova pasionaria. Luciano Cannito, direttore del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, ha puntato tutto su Rossella Brescia, star della tv e ballerina diplomata all’Accademia di danza di Roma, prima ancora di sapere che avrebbero fatto coppia fissa anche nella vita. «In teatro ci si scorda di essere fidanzati. Quando si lavora non bisogna approfittarsi di parenti e amici - mormora lei, sottolineando che anche dietro le quinte il rapporto con Cannito è basato su professionalità e rispetto - il segreto per essere vincenti è avere feeling nella vita e sul lavoro».
Galeotte furono proprio le prove di Carmen che nel 2008 ricevette, oltre al plauso del pubblico, il Premio Bucchi per la miglior coreografia. L’opera attualizzata ai tempi degli sbarchi clandestini sulle coste italiane punta sul carisma di un’artista splendida e tecnicamente dotata. Vincente, anche quando si tratta di lavorare solo con la voce, come capita a lei in radio nell’appuntamento mattutino «Morning Show» su Rds (premio Grolla d’Oro 2007). Merito di un notevole senso dell’umorismo che, a giudicare dagli indici d’ascolto, premia il lato ironico di una donna capace di ridere anche di se stessa. «La bellezza oggi? È omologata, rischia di appiattirsi perché le ragazze inseguono solo stereotipi. Non ho mai capito le donne che ricorrono al bisturi per essere perfette, ma tutte uguali. Lo dico nel bene e nel male: tra essere e apparire preferisco essere». Lei, mora e procace stile Maria Grazia Cucinotta, per non somigliare a nessuna è andata dritta per la sua strada, seguendo l’istinto e lavorando sodo. Nessuna scorciatoia: prima il diploma all’Accademia di Danza, poi le scritture a Canale 5. Un passo alla volta. Da postina in «C’è posta per te», a prima ballerina nella factory «Amici», fino al boom di «Colorado Café» su Italia 1. Passione, impegno, e sense of humour. È questo il succo di una carriera che ha portato l’attrice e modella a rifiutare il ruolo di Maléna nel film di Giuseppe Tornatore. «Dissi di no per amore - taglia corto lei, che al cinema però ci pensa ancora e ha come modelli il premio Oscar Meryl Streep e Licia Maglietta di Pane e tulipani - da quel treno perso, ho imparato molto. Oggi so che popolarità e successo comportano dei sacrifici, ma una cosa alla quale non potrei rinunciare è la mia vita privata: i sentimenti, la famiglia, e i figli che io e Luciano siamo pronti ad accogliere. Questo è ciò che conta. Il mondo dello spettacolo è bello, ma non esistono solo lustrini e paillettes». Che Carmen sarà quella partorita dal talento di coppia Brescia-Caminito? Semplice e pura, come da copione. «Una donna che insegue lo spirito di libertà come idea di vita, una profuga in cerca di un altro futuro, una donna consapevole, dolce e passionale - chiosa la Brescia - purtroppo, questo è un’ideale ancestrale che cozza con le vicende di cronaca che vedono le donne vittime di violenze e abusi nel mondo.

Ma non dobbiamo demordere, bisogna lottare».

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