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Lo stadio di Merano diventa un monumento artistico

È dedicato a Giampiero Combi ed è lì che la nazionale di Vittorio Pozzo andò in ritiro prima di vincere il mondiale del 1934. La tribuna costituisce un esempio di edificio in stile razionalista del periodo fra le due guerre

È un caso raro: un monumento al calcio. Il campo sportivo «Giampiero Combi» a Merano, Alto Adige, è stato sottoposto al vincolo di tutela storico-artistica. Lo ha deciso la giunta provinciale di Bolzano, su proposta dell'assessore Sabina Kasslatter Mur. Realizzato come «Campo sportivo Littorio» nel 1933, servì per affinare la preparazione della Nazionale italiana di calcio che, nel 1934, avrebbe conquistato il suo primo titolo mondiale. Nel 1957, venne intitolato al portiere della Juventus Giampiero Combi, che aveva vestito la maglia della Nazionale azzurra in quella competizione mondiale. Dal punto di vista della tutela storico-artistica il campo sportivo, con la sua facciata monumentale ed il tetto sporgente sopra la tribuna costituisce un esempio di edificio in stile razionalista del periodo fra le due guerre. Una particolarità dal punto di vista costruttivo, come sottolinea il Soprintendente ai beni culturali della Provincia autonoma di Bolzano Leo Andergassen, è costituita dal tetto sporgente. Il vincolo, secondo Andergassen, testimonia come la tutela storico-artistica estenda il proprio raggio d'azione anche anche ad edifici tecnici del recente passato. La decisione di sottoporre a vincolo storico-artistico la struttura sportiva è stata adottata in accordo con il Comune di Merano, che ne detiene la proprietà.

Fra breve il campo Combi sarà sottoposto ad interventi di sistemazione ed ampliamento in base ad un progetto individuato dal Comune di Merano tramite un apposito concorso d'idee.

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