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Dalla stalla alle stelle (5) La favola Falkensteiner

Affittavano la loro casa (dormendo nel ricovero degli animali). Oggi hanno un impero: 32 hotel in Europa

Serena Coppetti

Erano bambini quando mamma Maria e papà Josef li mandavano a dormire nella stalla per cedere la loro cameretta a qualche villeggiante. Si chiamavano così i turisti 60 anni fa. Era il 1957. L'anno in cui si cominciano a vedere sulle strade le '500, il primo satellite parte per lo spazio e Carosello riempie il dopocena degli italiani.

La famiglia Falkensteiner vive in un paesino dell'Alto Adige, Casteldarne. Il turismo non è ancora esploso ma quei pochi che hanno la fortuna di viaggiare non percorrono questa rotta, ancora. I Falkensteiner hanno una casa, semplice, modesta. Sette stanze che trasformano in una pensioncina, grazie anche ai due fratelli che, quando serve, vanno a dormire nella stalla vicino a casa. C'erano pochi letti, e i soldi scarseggiano. Quel che c'era invece e in abbondanza, è la passione. Quando ospitano qualcuno, mamma e papà offrono tutto quello che hanno: tempo, cuore, cervello e persino le stanze dei bambini. È un'attitudine quella per l'ospitalità, rimasta immutata nel tempo. 60 anni dopo i fratelli Falkensteiner sono proprietari di 32 strutture, tutte a 4 o 5 stelle, in 7 paesi nel mondo per un totale di quasi 5mila camere che raddoppieranno entro il 2022. Sono stati tra i primi a inventarsi i bagni di fieno. E da allora il benessere a 360° è diventata la caratteristica imprescindibile delle loro splendide location, per lo più disegnate da archistar e in luoghi dal panorama mozzafiato. Hanno ospitato circa un milione e 800 mila persone e contano un fatturato di oltre 170 miliardi (la cifra risale al 2017). La loro prima casetta, da dove tutto è cominciato, esiste ancora ed è il cuore di uno splendido hotel per famiglie. E, loro, i due fratelli, la sera imbracciano gli strumenti tirolesi e suonano in qualcuna delle loro case senza farsi riconoscere. Perché il motto è rimasto sempre quello: «Benvenuto a casa».

Se non fosse una storia vera, sarebbe persino troppo incredibile come favola. Dalle stalle alle stelle, i due fratelli hanno creato un vero e proprio impero, oggi internazionale grazie all'arrivo del terzo socio, Otmar Michaeler. Dalla Sardegna all'Austria, alla Croazia il gruppo oltre agli alberghi di proprietà ha in gestione altre 600 strutture, un'azienda di costruzioni, le terme di Merano e agenzie di viaggio. «Ciascuna delle strutture a quattro e cinque stelle ha una propria personalità e una propria identità e si integra armonicamente nella rispettiva regione sotto l'aspetto architettonico, gastronomico e programmatico spiega Stefania Amodeo che da più di 10 anni segue il Marketing sul mercato italiano - Ciononostante, l'azienda è rimasta sempre fedele agli standard, ai requisiti e ai valori fondamentali che rendono Falkensteiner un marchio forte e riconoscibile».

Anche nell'ultimo nato, il resort Capo Boi in Sardegna a Chia, incastonato in un parco naturale protetto e affacciato su un'incantevole caletta.

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