la stanza di Mario CerviI progressi della Grecia sono timidi ma ridanno speranza

Gentile Cervi, vorrei sapere se le agenzie di rating e l'Unione Europea ci prendono per i fondelli. Pochissimo tempo fa sanzionavano che la Grecia era tecnicamente in default. Ora pontificano che lo stesso Paese è praticamente salvo. Chi ci capisce qualcosa è bravo.
Monticello Brianza

Caro Casati,
lei ha proprio ragione. Nel ginepraio della crisi economica chi ci capisce è bravo, e la mia personale impressione è che gli esperti -o cosiddetti tali- ci capiscano se possibile ancor meno di noi comuni mortali. L'economista è mobile qual piuma al vento, muta d'accento e di pensier. Fatta questa premessa devo aggiungere che la diagnosi fausta sulla situazione greca ha riacceso in me qualche speranza (e non soltanto per la Grecia). Ho avuto occasione di toccare con mano la ferocia dei sacrifici cui i greci - d'accordo, dopo tanti sperperi insensati - sono stati sottoposti. I rigori che noi italiani soffriamo sono durissimi, ma quelli inferti ai greci li superano. Ne sono derivati una diffusa rabbia popolare e la corale richiesta di tornare alla dracma e alle sue svalutazioni. Sembrava che alla deriva di Atene non ci fosse rimedio, e che la macelleria sociale non desse, oltretutto, alcun risultato. Gli annunci d'una fuoriuscita greca dalla tempesta finanziaria può indurci a credere che l'amara medicina della signora Merkel da moltissimi con ottimi motivi deprecata, possa alla fine giovare al malato. Con il che potrebbero trovare conforto l'Italia, la Spagna, il Portogallo e gli altri infermi dell'eurozona. Dopo innumerevoli delusioni, mi affretto ad aggiungere che un indizio non è una prova, e nemmeno parecchi indizi. Magari domani o dopodomani ci verrà raccontato che la Grecia è di bel nuovo a un passo dal default.

Aspettiamo, senza nutrire eccessiva fiducia, una conferma dei progressi greci, e sulla scia dei nostri.

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