PAROLA_LETTORI

la stanza di Mario CerviIl fatalismo colpevole di chi dice «il più pulito ha la rogna»

Indagati per peculato per le spese pazze 83 consiglieri regionali siciliani. La new entry è il responsabile del welfare Pd molto vicino a Renzi, Davide Faraone, il quale ha perso la parola. Dopo le tangenti da un milione di euro ai compagni dell'Aquila, piove sul bagnato e ai draquila della sinistra comincia a cadere la livrea della santificazione. Il sistema manicheo di dividere i buoni dai cattivi diventa un esercizio difficile da sostenere alla luce degli ultimi fatti.
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Caro Serafini, lei ha ragione. Il dilatarsi mostruoso degli scandali regionali dimostra che la divisione - che si è tentato d'accreditare - tra un centrosinistra virtuoso e un centrodestra peccaminoso non aveva alcun fondamento. La lebbra della corruzione, dei rimborsi gonfiati e degli sprechi inauditi ha contagiato tutto il sistema politico. Dimostrandone la moralità scadente (per usare un eufemismo). E dimostrando inoltre che l'enfatizzazione delle autonomie regionali, dalla Lega rivendicata come occasione per diminuire i costi della politica, è stata una iattura e quei costi li ha legittimamente o illegittimamente ingigantiti. La riforma regionale ha sconvolto i conti e devastato i bilanci. Ogni critica, anche la più feroce, mi trova d'accordo. Tuttavia a una condizione: che dal ping pong delle responsabilità non emerga un indulgente «il più pulito ha la rogna», ossia tutti colpevoli e di conseguenza nessun colpevole. So che questa fu l'argomentazione difensiva di Craxi quando gli furono contestate irregolarità nel maneggio del denaro pubblico.

È un'argomentazione che, con tutto il rispetto per Craxi, ho ritenuto e ritengo inaccettabile.

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