la stanza di Mario CerviNon si può sempre bloccare il progresso in nome dell'ecologia

Da quanto sta pericolosamente succedendo alle più importanti attività produttive del nostro disastrato Paese, sembra sia evidente che più togati si daranno alla politica più possibilità avremo di salvare qualche posto di lavoro. L'arroganza della casta togata sta manifestando il suo lato peggiore. Col il loro caparbio impegno questi signori stanno dando un bel contributo a coloro che non vogliono la centrale nucleare, la TAV, il ponte sullo stretto, i gassificatori, gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti, le colture OGM e i segreti di Stato. Tutti dietro le sbarre. Moriremo in povertà. Straccioni ma finalmente puri.
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Caro Gasperoni,
dell'impatto devastante che alcuni provvedimenti della magistratura hanno sull'economia italiana mi sono occupato anche ieri, con un articolo. Ma ritorno volentieri sull'argomento che considero di vitale importanza. Con le loro decisioni i giudici danno spesso e volentieri un avallo legale e ufficiale a quella cultura del no che certe piazze e certi salotti predicano, e che vorrebbe ridurre un grande Paese moderno all'immobilità polverosa d'un museo. Non si deve far nulla perché facendo si attenta o all'ambiente, o alla salute, o alla morale, o alla tradizione o al buon gusto. E se proprio qualcosa si vuol fare la si faccia altrove, lontano dai propri interessi e dalle proprie schizzinosità. Gli anglosassoni, lo sappiamo tutti, hanno dato un nome a questa logica egoista: «nimby» ossia not in my back yard, non nel mio cortile. Niente Tav, niente gassificatori, niente discariche, niente parcheggi sotterranei. L'altolà a tutto viene ammantato sempre di motivazioni virtuose, e quasi mai completato con l'indicazione concreta del come e del dove si può trovare un'alternativa al progetto bloccato. Vi sono casi, lo ammetto, in cui le opposizioni a determinate iniziative sono ragionevoli, magari condivisibili. Ma ciò che è ragionevole e condivisibile si disperde nella selva selvaggia degli innumerevoli no anche a ciò che è invece non solo praticabile ma saggio e lodevole. I negazionisti a oltranza raccolgono facili applausi da platee emotive.

Ma lo Stato, che tutela l'intera collettività nazonale, non dovrebbe piegarsi alle intimazioni dei demagoghi strepitanti.

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