Lo starnuto di primavera un fastidio che si può evitare

Il 10% della popolazione mondiale soffre di allergia al polline e sono circa 80 milioni coloro che, più generale, sono colpiti da allergie respiratorie.
L'allergia consiste in una sovrapproduzione di anticorpi, da parte dell'organismo (le immunoglobuline E) contro sostanze naturali presenti nell'ambiente, ad esempio il polline, riconosciute dal sistema immunitario come estranee e pericolose. Non è del tutto noto il motivo per cui il sistema immunitario, in determinate persone e circostanze, reagisce in modo anomalo contro sostanze innocue. La forma più comune di allergia respiratoria è la rinite allergica. Per restare in Italia, la sua prevalenza oscilla tra il 10% e il 20% della popolazione, in linea con il resto d'Europa.
Si distinguono due forme: la rinite stagionale (o intermittente) e la rinite perenne (o cronica). La prima è anche conosciuta come «raffreddore da fieno» e spesso è accompagnata anche da congiuntivite. Di solito compare solo in determinati periodi dell'anno, ad esempio in primavera, quando maggiore è la presenza e la diffusione nell'aria di sostanze allergeniche (pollini, graminacee e piante).
La rinite perenne o cronica può invece manifestarsi in qualsiasi momento, con sintomi ciclici ma persistenti nell'arco di un anno. Le riniti di questo tipo sono spesso associate ad asma e/o dermatite (eczema). Le fonti principali di allergeni in questo caso sono acari e muffe.
In entrambi i casi, sulla base dell'intensità dei sintomi, la rinite allergica si distingue in lieve, moderata o grave. Oltre alle riniti allergiche, esistono anche le riniti infettive (virali e batteriche): presenza di secrezione densa gialla o verdastra e le riniti vasomotorie, indotte da sbalzi di temperatura o da sostanze chimiche (farmaci).
Tornando alla rinite stagionale, che si fa particolarmente sentire in questo periodo dell'anno, sono i pollini (di graminacee, parietaria, composite etc) i principali allergeni, ma non certo gli unici. Anche le spore di alcuni funghi, come l'alternaria, possono scatenare una rinite stagionale. Tra gli allergeni occorre ricordare il pelo degli animali domestici (gatto, ma non solo) e gli acari della polvere di casa (dermatophagoides pteronissinus e farinae) che possono indurre raffreddore durante tutto l'anno, ma soprattutto in primavera e autunno.
Per effettuare una corretta diagnosi di rinite allergica, il medico raccoglie la storia clinica del paziente (la presenza di dermatite atopica nei primi anni di vita è un chiaro segnale) valutando la familiarità per allergie nei genitori e/o nei fratelli e osservando l'aspetto delle mucose del naso (mucosa nasale pallida, ipertrofia dei turbinati). Fatto ciò, si procede all'esecuzione delle prove cutanee allergometriche dette prick test. Qualora persistano dubbi, si può ricorrere a analisi del sangue, che verificano il dosaggio delle immunoglobuline (IgE) specifiche per i vari allergeni.
Nei soggetti affetti da rinite allergica (acari, muffe, pelo di animali, ecc) si tenta di ridurre quanto più possibile il contatto con l'allergene, bonificando l'ambiente in cui si permane di più, in particolare la stanza da letto. Alcune precauzioni come il coprimaterasso e il copricuscino antiacaro lavabili a caldo riducono la carica antigenica. Attenzione a libri, pelouches, tappeti e moquette, posti in cui la polvere si accumula con facilità.

Si può fare ben poco, invece, per ridurre l'esposizione ai pollini (come nel caso delle graminacee).

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