Roma

Storia di Riccardo, dall’eroina al sacerdozio

Ordinato un 42enne disintossicatosi in una comunità vicino a Fiuggi

Riccardo Sasso, 42 anni, di Roma, laureato in giurisprudenza, è stato ordinato sacerdote dal Vescovo di Anagni Lorenzo Loppa. La vocazione lo ha visitato in un luogo assai particolare: Don Riccardo era infatti in una comunità di recupero per tossicodipendenti, quella di padre Matteo Tagliaferri, a Trivigliano, a due passi da Fiuggi. «Era il 1987 - racconta Sasso - quando decisi di bussare alle porte di quella comunità. Avevo un buon lavoro, tutto sommato non mi mancava niente, ma dipendevo dall’eroina da diversi anni. Decisi di darci un taglio, di cambiare vita, e padre Matteo mi accolse non solo con amore, ma anche con grandissimo rispetto». Come tutti gli altri ospiti, Riccardo inizia un cammino di recupero serio e rigoroso, alleviato però dal bel clima che si respira nella comunità ciociara. Compresi gli incontri con Silvio Berlusconi, amico di vecchia data di padre Matteo e che almeno un paio di volte l’anno ama salire fino a Trivigliano. Il giovane romano porta a compimento il suo programma in comunità nel 1999: potrebbe tornare alla vita di prima, ma decide di restare come volontario, anche perché incombe il Giubileo e l’allora vescovo Lambiasi decide di fare della comunità di Trivigliano una delle sedi diocesane giubilari. E quell’anno rappresentò un’ulteriore svolta nella vita di Riccardo: «Entrai in contatto con tantissimi giovani, oltre 80 gruppi che visitarono la Comunità, e cominciai a rendermi conto dell’azione del Signore su ognuno di noi e di una chiamata particolare che mi riguardava. Così decisi di iniziare un cammino vocazionale nella Congregazione della Missione, votata ai poveri, secondo il carisma del fondatore San Vincenzo de’ Paoli».
Sasso entra in seminario e studia a Piacenza e a Roma, prima di emettere i voti perpetui lo scorso anno e di continuare a spendersi per gli ultimi, in particolare in una casa per malati di Aids, e fino all’ordinazione sacerdotale, cerimonia svoltasi nei giorni scorsi proprio nella comunità di don Matteo, a Trivigliano. Adesso don Riccardo lavorerà proprio nel centro di recupero per tossicodipendenti: «È come se il Signore - si commuove il novello sacerdote - dieci anni dopo il mio ingresso da tossico in comunità, mi avesse mandato di nuovo in quel posto, probabilmente per testimoniare l’amore immenso e gratuito che Dio riversa su ognuno di noi.

A ogni persona disperata ripeto che la vita vince la morte e che solo l’amore può guarire le ferite».

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