Sturmi

Si tratta del primo benedettino germanico. Era un bavarese che i genitori, cristiani, avevano affidato a s. Bonifacio, apostolo della Germania. Questi a sua volta lo affidò all’abbazia di Fritzlar, a s. Vigberto. Qui crebbe e fu ordinato sacerdote. Mandato a predicare in Vestfalia, dopo tre anni si ritirò in eremitaggio nella foresta di Hersfeld con due compagni. Ma un’incursione di razziatori sassoni fece sì che s. Bonifacio lo mandasse più a sud. Così, nel 744 venne fondato il monastero di Fulda, poi divenuto celebre, alla confluenza dei fiumi Greizbach e, appunto, Fulda. Sturmi ne fu abate e qui fu sepolto s. Bonifacio quando venne ucciso nel 754 dai pagani in Frisia. Sturmi si portò a Monte Cassino per studiare la regola benedettina e il papa s. Zaccaria sottopose l’abbazia di Fulda alla giurisdizione diretta del pontefice. Però il vescovo di Magonza, s. Lullo, era di parere diverso e nel 763 ottenne dal re Pipino l’esilio per l’abate Sturmi che rifiutava la sua giurisdizione. A Fulda venne imposto un altro abate che però i monaci cacciarono reclamando il ritorno di Sturmi. Si trovò un compromesso e i monaci poterono eleggere un discepolo di Sturmi. Quest’ultimo potè rientrare ma si ritrovò con una rivolta di sassoni che, in assenza di Carlo Magno (impegnato in Spagna contro i mori), scacciarono i monaci. Nel 779 il re fece ritorno e sistemò la questione manu militari.

Sturmi, che aveva accompagnato Carlo a Düren per la preparazione dell’impresa, non potè tuttavia riprendere l’evangelizzazione dei sassoni perché cadde ammalato e morì a Fulda nel corso dello stesso anno.
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