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Sul calendario 7 volti nuovi e un regalo all’America: la prima santa pellerossa

Sul calendario 7 volti nuovi e un regalo all’America: la prima santa pellerossa

Caterina Tekakwitha, vissuta nel diciassettesimo secolo, sarà presto la prima santa «pellerossa» canonizzata dalla Cheisa cattolica. Il papa Benedetto XVI ha firmato ieri i decreti riguardanti sette nuovi santi: gli altri sono il filippino Pietro Calungsod (giovane martire anch’egli vissuto nel Seicento); la mistica tedesca Anna Schaeffer, morta nel 1925 e conosciuta per aver ricevuto le stimmate; il sacerdote bresciano Giovanni Battista Piamarta (1841-1913); il sacerdote martire Giacomo Berthieu, ucciso in Madagascar nel 1896; la spagnola Maria del Monte Carmelo; la tedesca Barbara Cope, meglio conosciuta come Madre Marianna di Molokai, dal nome del lebbrosario dove si prodigò per i malati e dove morì nel 1918.
Nei decreti firmati dal Pontefice ci sono anche i nomi di cinque futuri beati, tra cui gli italiani don Luigi Novarese, don Luigi Bresson e la benedettina Maria Luisa (Gertrude Prosperi), madre di San Luigi e fondatrice delle Suore della Carità che portano il suo nome.
La futura santa Caterina, secondo fonti della radio vaticana, era figlia di una coppia mista nella prima era del colonialismo europeo nell’America del Nord: morì a soli 24 anni in Canada nel 1680. Suo padre era di sangue irochese, mentre la madre era un’algonchina che già professava la fede cristiana. Di lei Benedetto XVI ha riconosciuto l’intercessione per un miracolo. La religione cattolica romana non è oggi particolarmente diffusa tra i pellerossa degli Stati Uniti: la chiesa più diffusa è la Chiesa Nativa americana, che ammette una sorta di sincretismo tra elementi dello spiritualismo dei «pellerossa» e quelli del Cristianesimo.
Intanto procedono i preparativi per la visita di Benedetto XVI a Cuba, prevista per il prossimo marzo e che il Papa aveva annunciato durante la messa celebrata in San Pietro il 12 dicembre per la festa della Madonna di Guadalupe, molto venerata nell’America Latina. Il regime cubano sta dando un’ampia copertura a questo viaggio papale, perfino superiore a quella dedicata alla prima storica visita di Giovanni Paolo II nel 1998. Il giornale ufficiale Granma ha pubblicato in prima pagina una foto del presidente cubano Raul Castro mentre riceve una delegazione della Santa Sede alla presenza dell’arcivescovo dell’Avana, cardinale Jaime Ortega, e ha sottolineato le «eccellenti relazioni» tra Cuba e il Vaticano. Raul Castro, nell’occasione, ha detto di aver appreso «con piacere» la notizia della visita di Benedetto XVI e ha aggiunto che Cuba lo accoglierà «con affetto e con rispetto».
L’incontro è avvenuto mentre l’immagine della Virgen de la Caridad del Cobre, patrona di Cuba, sta compiendo un pellegrinaggio senza precedenti nei quartieri, nelle sedi delle istituzioni religiose e nei luoghi più significativi dell’Avana, in occasione del Pellegrinaggio Nazionale che celebra i 400 anni del ritrovamento dell’immagine mariana.

Il pellegrinaggio si concluderà con una messa all’aperto il 30 dicembre, sulla Avenida del Puerto, mentre i vescovi hanno indetto l’anno giubilare mariano, dal 7 gennaio 2012 al 5 gennaio 2013.

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