Stile

Sulle piste da sci in sella o in riva al fiume vestiti dell'altro secolo Così si faceva sport

Cento anni di storia grazie all'archivio di Italo Sport: il negozio fondato nel 1937 a Milano ha realizzato le divise olimpiche delle nazionali

Gioia Locati

Come eravamo. Come ci vestivamo in montagna, da sportivi e nel tempo libero. E che fascino quei completini da tennis anni Cinquanta che Lea Pericoli, ragazzina, sognava di indossare prima di conquistare il Roland Garros.

Non solo sci o tennis, però. C'è anche la scherma, il ciclismo, l'equitazione. C'è tutta la trama della moda sportiva, dall'Ottocento a oggi, nel libro «Eleganza Tecnica. Performance e stile nelle linee di Italo Sport» (Skira).

Scritto da Elena Puccinelli, storica e archivista e dal professore di Storia dello Sport, Sergio Giuntini, il volume ha attinto anche al prezioso archivio di Italo Sport. Documenti, cartoline, lettere, fotografie raccolte dal negozio milanese che ha lasciato un segno nella moda - realizzando proprie collezioni - e uno nello sport, vestendo le nazionali olimpiche dal 1948 al 1968. Ma c'è ancora dell'altro. C'è la volontà di una figlia, Rossella Taffa, di celebrare l'impegno dei propri genitori, Italo e Giampaola, fondatori del primo negozio nel centro di Milano, nel 1937, in via Nerino.

«Ordinando i tanti documenti ho scoperto un passato sconosciuto - ha precisato Rossella - I miei genitori Italo e Gianpaola, come spesso accade per piccole realtà imprenditoriali, vi hanno messo qualcosa in più dell'impegno quotidiano: un misto di passione e di sensibilità, l'attaccamento alla città, al proprio mestiere e alla propria storia». «All'inizio - ha ricordato - si trattava più di un laboratorio artigianale, un luogo dove venivano realizzati e riparati sci, racchette da tennis e bastoncini da neve in bambù. Ma, nel tempo, divenne anche un punto di incontro per chi lo sport lo praticava con entusiasmo e per i soci dei più importanti gruppi sportivi dal Club Alpino Italiano (CAI) al Touring Club Italiano (TCI)».

Una sezione del libro raccoglie, bozzetti, locandine e fotografie delle uniformi ufficiali delle Olimpiadi. Come in un album di figurine sfilano lo schermidore Mangiarotti, i tennisti Consolini, Cucelli e Pietrangeli, i corridori Berruti e Morale, il nuotatore Pedersoli (alias Bud Spencer), i tuffatori Dibiasi e Cagnotto, ma anche gli «immortali» dello sci tricolore, come Pia Riva. Un'altro capitolo mostra i capi realizzati da Italo Sport per il festival della Moda di Sanremo. Era il 1952. Troviamo giacchine avvitate con collo in velluto e pantaloni in gabardine elasticizzato per montare a cavallo. Già, chi pratica l'equitazione ha da sempre un'aria elegante. Non si può dire lo stesso di chi pesca. Per questo stupisce imbattersi in pescatori di mezzo secolo fa che, a bordo fiume, indossavano completi in velluto a coste con riporti in pelle sulle spalle abbinati a stivali in gomma o a polacchini alla caviglia. Per il tempo libero scamiciati in maglia chinè e per sposarsi a Cortina, giacca bianca in mohair foderata di cachemire.

Ecco, come eravamo.

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