Pier Augusto Stagi
E così ha sistemato anche Tom Boonen, che dopo aver vinto le prime due volate di questo Tour, era pronto a spiegare cosa significa vincere in Francia e quanto più importante sia la corsa francese rispetto al Giro. Robbie McEwen, uno che vince al Giro come al Tour, lha messo a tacere e ha chiuso i conti, che adesso sono pari: due a due.
Lunedì a Tours, Boonen, raggiante, disse: «Il Mondiale è la corsa di un giorno, il Tour è un Mondiale di tre settimane. Non capisco Petacchi: preferisce il Mondiale di Madrid (25 settembre, Ale correrà la Vuelta in funzione iridata, ndr), ma è qui che si lotta, è qui che si diventa numeri uno, non al Giro». E aggiunse: «Ho ancora quattro-cinque giorni adatti a me». Adatti anche a Robbie McEwen, che si è portato a casa le due successive volate. Altro sprint vinto, la rimonta è servita.
A Karlsruhe, in Germania, tra due ali di folla entusiasta, McEwen vince anche la settima tappa. Dodici successi stagionali per il 33enne australiano (circuiti esclusi: Boonen è a 13, Petacchi a 20, ndr), settima vittoria in carriera al Tour (otto al Giro).
Finiti i conti, cè da raccontare una volata che Boonen non ha disputato, rimasto intruppato quando si trattava di lanciarla. Ha anche rischiato di cadere, come gli era capitato al mattino (contusione al gluteo sinistro) e come è successo allo spagnolo Galvez, che ha buttato giù pure il nostro Furlan. Niente che abbia sconvolto la classifica generale, nemmeno la fuga di giornata, con il tedesco Wegmann rimasto al vento per 160km e con in premio la maglia a «pois» degli scalatori: Armstrong guarda tutti dallalto (è a 70 maglie gialle, nel mirino Hinault a 77, ndr) con 55 su Hincapie e 102 su Vinokourov. Ivan Basso resta nono a 126. Oggi ottava tappa: Pforzheim-Gérardmer, 231km.
Arrivo: 1. McEwen (Aus), km228 in 5h0345 (media 45.135 km/h); 2. Backstedt (Sve) s.t.; 3. Eisel (Aut) s.t.
Classifica: 1. Armstrong (Usa); 2. Hincapie (Usa) a 55; 3. Vinokourov (Kaz) a 102; 9. Basso a 126.