da Berna
I «droni», i piccoli velivoli telecomandati dell'esercito, saranno impiegati da gennaio per sorvegliare le frontiere svizzere. Dovranno aiutare le guardie di confine nella lotta allimmigrazione clandestina, al contrabbando e alla criminalità. Attualmente è allo studio un loro utilizzo anche durante i Campionati europei di calcio che si svolgeranno in Svizzera e in Austria nel 2008.
Dopo l'esito positivo dei voli di prova, il corpo delle guardie di confine aveva richiesto allAviazione militare il sostegno dei «droni» e il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps) ha risposto affermativamente. I «droni» che saranno impiegati da gennaio sono gli Ads 95 Ranger, di origine israeliana, costruiti per perlustrazioni militari. Funzionano senza piloti e sono muniti di telecamere. Sono lunghi 4,6 metri e hanno un'apertura alare di 5,7 metri, possono decollare da una rampa di lancio mobile e vengono telecomandati da terra. I droni raggiungono i 200 chilometri lora e salgono fino a 4.500 metri.
Grazie alle telecamere a raggi infrarossi, i «droni», che fanno parte dell'armamento dell'esercito svizzero dal 1999, possono scattare fotografie anche di notte.
Svizzera, «droni» contro i clandestini
I piccoli aerei telecomandati sorveglieranno le frontiere
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