Roma

Una «task force» anti-sprechi per la sanità da rifondare

Parte in Regione la guerra agli sprechi. Della sanità ovviamente. E la via più breve che ha scelto la presidente del Lazio Renata Polverini è stata quella di istituire, predisponendo le funzioni con un apposito decreto, il Nucleo regionale per il controllo sanitario (Nrcs). Così come si presenta sembra una novità, sia in termini di operazioni da intraprendere che di raggiungimento celere dei risultati. Molto più immediato del solito centro ispettivo che facendo capo alle aziende sanitarie può risultare comunque rallentato dalla burocrazia. L’Nrcs invece, dipenderà dal commissario Polverini e sarà composto da un massimo di 8 componenti, di cui uno con funzioni di coordinatore, e rimarrà in carica fino al riordino delle strutture regionali.
«I componenti - si legge nel provvedimento - vengono scelti tra persone dotate di alta professionalità con riferimento alla normativa sanitaria regionale, all’organizzazione sanitaria, alle procedure amministrativo-contabili, all’ordinamento del personale sanitario, ai contratti, al contenzioso, alla farmaceutica, all’accreditamento e alla prevenzione sanitaria». In pratica tutte queste peculiarità serviranno a mettere sotto la lente d’ingrandimento quel dispendio di risorse sanitarie sulle quali per 5 anni di Giunta Marrazzo non è mancata la manica larga. Ma soprattutto rendere fruibili i servizi di assistenza nei tempi e nei modi appropriati alle esigenze dei pazienti e delle patologie. Tra i servizi dell’Nrcs ce ne sarà anche uno a disposizione dei cittadini. Si tratta di un numero verde «per raccogliere le segnalazioni sulle criticità rilevate in ambito di servizio sanitario». Il nucleo è una sorta di asso nella manica che Polverini ha sfoderato per esercitare tutte quelle attività che, quando si parla di sanità, diventano mansioni prioritarie di controllo sulla spesa. L’organismo di controllo lavorerà in diretto contatto con la cabina di regia e l’Asp per preparare azioni di monitoraggio, razionalizzazione e riqualificazione. E infatti l’Nrcs avrà la facoltà di operare su una pluralità di livelli come viene specificato nel decreto. Compresa la stretta collaborazione con ministero della Salute, Carabinieri del Nas e altri organi che svolgono attività di controllo: tra cui anche l’Inps. In definitiva le ispezioni verranno effettuate in maniera molto snella perché «su richiesta deve essere garantito tempestivamente all’Nrcs l’accesso a tutte le informazioni e i documenti atti ad agevolare la piena conoscenza della situazione economico-finanziaria e di erogazione dei servizi sanitari di assistenza». In secondo luogo «in aggiunta alle funzioni ispettive proprie dei nuclei ispettivi aziendali, deve essere garantita all’Nrcs la possibilità di eseguire controlli incrociati e periodici nelle strutture soggette ad accreditamento». Controlli e verifiche in tutte le aziende sanitarie sulle disposizioni emanate da far tremare i polsi.

Ed ecco che salteranno fuori dispendi superfetazioni: incarichi fiduciari, consulenze o, peggio, proroghe di appalti con incrementi di spesa.

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