Scienze e Tecnologia

Facebook mette in guardia gli utenti: ecco l'avviso anti-spionaggio governativo

Il social network avvertirà l'iscritto nel caso in cui il suo profilo sia stato violato dagli hacker che lavorano per conto dello Stato

Facebook mette in guardia gli utenti: ecco l'avviso anti-spionaggio governativo

Facebook si schiera dalla parte dei suoi utenti contro lo spionaggio governativo, una mossa per arginare gli hacker che lavorano per conto degli apparati statali.

Come annunciato pochi giorni fa sul social network attraverso un post firmato Alex Stamos, capo della sicurezza di Facebook, gli iscritti riceveranno un avviso, ben diverso dalle classiche notifiche, nel caso in cui il proprio account sia stato violato dai cosiddetti "criminali informatici", ingaggiati dai governi nazionali per raccogliere informazioni strategiche sul soggetto monitorato. Successivamente la piattaforma invierà un messaggio di istruzioni per consentire all'utente di resettare il dispositivo compromesso, che si tratti di un computer, smartphone o tablet.

"Lo facciamo perché questo tipo di attacchi sono più avanzati e pericolosi degli altri, vogliamo incoraggiare gli utenti interessati a mettere in sicurezza tutti i loro profili online", spiega all'interno della comunicazione Stamos che, per ovvi motivi di segretezza, non rivela come il social riesca a distinguere gli hacker tradizionali da quelli governativi, né il modo in cui è in grado di risalire alla fonte da cui proverrebbe il presunto abuso, limitandosi a sottolineare il dovere dell'azienda americana di "proteggere l'integrità dei propri metodi e processi e che manderà questo tipo di avvertimento agli utenti solo in situazioni in cui ci sono delle forti prove che portano a queste conclusioni".

Una netta inversione di marcia, quella di Mark Zuckerberg, rispetto al Datagate e alla recente sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha sospeso il "safe harbour", ovvero la possibilità dell'Europa e degli Usa di scambiarsi i dati dei naviganti. Facebook ha alzato gli scudi a tutela della privacy dei suoi seguaci.

E per gli hacker, politici e non, la vita si fa dura.

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