Scienze e Tecnologia

Ossigeno dalla polvere della Luna: ​l'esperimento dell'Esa

I ricercatori Esa hanno creato un prototipo, per estrarre ossigeno dalla regolite lunare: "Sarà utile per la respirazione sul satellite"

Ossigeno dalla polvere della Luna: ​l'esperimento dell'Esa

Ricavare ossigeno dalla polvere lunare. È l'ultimo esperimento dell'Esa, l'European space agency, che ha messo a punto un prototipo, negli spazi dell'Estec, per provare a estrarre ossigeno dalla regolite lunare.

In assenza della materia prima, è stata usata una polvere fac-simile: "Avere una nostra struttura ci consente di concentrarci sulla produzione di ossigeno, misurandola con uno spettrometro di massa mentre viene estratto dal simulante regolitico", ha spiegato Beth Lomax, dell'Università di Glasgow. Se l'esperimento riuscisse, i "futuri coloni lunari" saranno in grado di ricavare ossigeno dalle risorse trovate sulla Luna: una procedura utile "sia per la respirazione che nella produzione locale di carburante".

I campioni di plvere presi dalla superficie lunare hanno confermato la presenza di ossigeno nella regolite, per il 40-45%, rappresentando l'elemento maggiore. Ma, nella regolite, l'ossigeno "è legato chimicamente con ossidi sotto forma di minerali o vetro, quindi non è disponibile per l'uso immediato". Per poterlo usare, è necessario estrarlo.

Grazie al prototipo creato dall'Esa, si sta sperimentando un metodo di estrazione, chiamato elettrolisi del sale fuso: la regolite viene posta in un cestino metallico insieme al sale di cloruro di calcio fuso, poi il tutto viene riscaldato a 950°C. Poi, facendo passare una corrente attraverso la regolite, si riesce ad estrarre l'ossigeno. "Come bonus- sottolinea l'Esa- questo processo converte anche la regolite in leghe metalliche utilizzabili".

Il metodo di elettrolisi del sale fuso era stato sviluppato da una società britannica che produce leghe e metalli e l'idea dei ricercatori dell'Esa era si lavorare nell'azienda per studiare il processo. Ma nella società "l'ossigeno prodotto dal processo è un sottoprodotto indesiderato e viene invece rilasciato come biossido di carbonio e monossido di carbonio, il che significa che i reattori non sono progettati per resistere all'ossigeno stesso". Per questo "abbiamo dovuto riprogettare la versione Estec".

L'obiettivo di questo esperimento sarebbe quello di creare un "impianto pilota", che possa funzionare sulla Luna: "L'Esa e la Nasa stanno tornando sulla Luna con missioni con equipaggio, questa volta al fine di rimanere", dicono i ricercatori. Per questo si sta pensanto a un modo per usare le risorse lunari sul luogo.

"Ora abbiamo la struttura in funzione possiamo cercare di perfezionarla- ha spiegato il ricercatore Esa Alexander Meurisse- ad esempio riducendo la temperatura operativa, progettando infine una versione di questo sistema che potrebbe un giorno volare sulla Luna per essere utilizzato lì".

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