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Tornano le forze speciali di "Rainbow six: Siege"

L’attesa per l’uscita di Rainbow six: siege ha lasciato con il fiato sospeso moltissimi fan del videogioco che aveva spopolato nel lontano 1998

Tornano le forze speciali di "Rainbow six: Siege"

L’attesa per l’uscita di Rainbow six: siege ha lasciato con il fiato sospeso moltissimi fan del videogioco che aveva spopolato nel lontano 1998. Allora si era trattato di un successo indiscutibile, che aveva come punti di forza la distruttibilità degli elementi della mappa e una spiccata propensione per la modalità multigiocatore.

Il porre come centrale il concetto di “forze speciali” è rimasto il cardine del gioco. Vengono riprodotte con grande fedeltà le tattiche e gli armamenti delle forze speciali di diverse nazioni; il lavoro di ricerca che sta alla base è stato notevole e capillare, ed è stato riversato con successo nella versione virtuale. Il meccanismo di gioco è sostanzialmente simile all’originale del 1998. È possibile giocare in singolo contro l’intelligenza artificiale, online in squadre da cinque elementi contro l’AI e infine sfidarsi tra due squadre in rete composte ognuna da cinque elementi.

Tutte le missioni, che siano in single player o multiplayer, prevedono una struttura di gioco divisa rigidamente in due parti. Una prima di preparazione, nella quale si scopre l’obiettivo della missione e si scelgono le armi e le abilità, ed una seconda di azione. Essendo un gioco molto fedele alla realtà dei corpi speciali nazionali, la fase di preparazione è piuttosto lunga rispetto all’azione vera e propria. Come nella realtà, gli specialisti fanno della rapidità l’arma fondamentale per la riuscita di qualsivoglia piano; ogni esitazione o sorpresa non studiata nella pianificazione complica enormemente il raggiungimento dell’obiettivo, decretando spesso il trionfo o la rovina in pochi istanti.

In modalità solo Rainbow Six: Siege offre dieci differenti situazioni, con un nemico gestito dall’intelligenza artificiale che può variare in capacità e consistenza. Con l’esperienza si acquisisce una valuta di gioco chiamata Renown, con la quale si potranno incrementare i propri equipaggiamenti e le proprie peculiarità. Diciamo subito che la scelta di armi e di capacità speciali è piuttosto limitata rispetto a tanti altri titoli di videogiochi; ma si tratta di una volontà degli sviluppatori di rimanere il più possibile aderenti alla realtà. Spettacolare l’utilizzare l’ambiente circostante come arma o difesa improvvisata: muri e barriere possono essere facilmente distrutti, per piombare inaspettati sul nemico in agguato.

Molto più importante la modalità multigiocatore. Online si formano due squadre, una in attacco e l’altra in difesa. Si ha a disposizione un breve tempo utile all’equipaggiamento, poi gli attaccanti hanno a disposizione trenta secondi per lanciare velocissimi droni utili all’esplorazione, giocoforza parziale, del territorio dei difensori. Questi ultimi avranno piazzato trappole e sistemi difensivi atti a rendere vani gli sforzi degli avversari. Scaduto il tempo, l’azione assume da subito una velocità impressionante. La partita vera e propria, cioè lo scontro tra le due squadre, si esaurisce in pochi minuti con l’annientamento o con la conquista dell’obiettivo.

Ubisoft ha voluto continuare la tradizione di un gioco ben collaudato e di successo potenziando il comparto tecnico, lasciando immutate le meccaniche dello stesso.

In questo modo ci si trova nelle mani uno sparatutto estremamente realistico, che impegna forze speciali alla caccia di terroristi e nella risoluzione di situazioni difficili già incontrate nella cronaca mondiale.

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